Il Sud è indietro in termini di ricoveri e prevenzione per le malattie del cuore. Gli anni di vita vengono persi e molti pazienti sono costretti a spostarsi al Nord per ricevere cure adeguate. Il divario tra le Regioni è ancora ampio, e lo evidenzia l’Iss (Istituto Superiore di Sanità) in un recente rapporto.
Ancora ampio il divario regionale: Sud indietro riguardo le cure per le malattie cardiache
In Italia, la mortalità per le malattie cardiovascolari si è ridotta negli ultimi anni. Tuttavia, questo non è avvenuto al Sud, che al contrario registra più anni persi a causa delle malattie cardiache. Il Mezzogiorno risulta indietro in termini di cura e prevenzione per le malattie al cuore. A causa di questo divario, molti pazienti si spostano al Nord per ricevere cure. Lo evidenzia il secondo rapporto del gruppo di lavoro su equità e salute nelle Regioni dell’Istituto Superiore di Sanità. Le disuguaglianze tra Nord e Sud continuano a crescere, riguardo l’accessibilità alle cure e tempi di attesa per effettuare interventi al cuore.
I dati dell’Iss: mortalità e ricoveri crescono al Sud
Nel 2023 le Regioni del Sud registrano un tasso più alto di ricovero per infarto. 223 negli uomini e 73 nelle donne, un tasso superiore rispetto alle Regioni del Centro e del Nord Italia. Per l’ictus invece, i tassi più alti si registrano in Umbria, Liguria e Bolzano. Inoltre, sono aumentati i fenomeni di migrazione sanitaria. Molti pazienti residenti al Sud si spostano al Nord, soprattutto per interventi come bypass aortocoronarico. Secondo i dati recenti, il Nord registra un tasso di migrazione sanitaria per bypass aortocoronarico del 6%. Nel Sud si superano soglie del 25%, in particolare la Calabria ha un picco del 29,5% nel 2023. Per gli interventi alle valvole cardiache invece, il Sud presenta un tasso del 27% di fuga sanitaria. Inoltre, i tassi di mortalità nazionale sono diminuiti, registrando un calo da 904 a 266 decessi per 100mila abitanti tra il 1981 e il 2021. Al contrario, al Sud si registra invece un aumento della mortalità. A peggiorare il quadro, sono le abitudini scorrette che incidono sul peggioramento della qualità di vita. Nel Mezzogiorno si rileva una maggiore sedentarietà e obesità, fattori di rischio importanti per le malattie cardiovascolari.