Riuscivano a consegnare i telefoni, la droga e altri beni proibiti ai detenuti nel carcere di Secondigliano. I capi dell’organizzazione erano il ras della Vanella Grassi, Nico Grimaldi, la moglie Addolorata De Falco e la mamma Rita Pitirollo, detta la zia. Il secondo livello criminale era formato da Gaetano Grimaldi, incaricato di nascondere la droga in via Cassano; Antonio Salvati era il tuttofare della famiglia e con lui collaborava Sergio Cecere.
Ciro Petrozzi aveva il compito di custodire i droni a Scampia mentre il pilota dei velivoli era Nicola Vellucci; Giuseppe Effuso si procurava i telefonini da vendere ai detenuti. Infine Carmine Casaburi assicurava i pagamenti tra i componenti dell’organizzazione dopo la vendita della droga all’interno del carcere di Secondigliano. La zia autorizzava ogni operazione relativa all’invio del drone grazie alla fondamentale complicità del figlio detenuto.
Il quartiere generale in via Cassano
Dunque la famiglia Grimaldi-Pitirillo era dedita al traffico di droga e aveva la sua roccaforte nella casa in via Cassano all’insegna di una gestione ben collaudata e redditizia. Sono costanti i contatti che la zia intratteneva con i figli detenuti in particolare con Nico, il quale, oltre a beneficiare della consegna di cellulari, dispositivi elettronici e droga, concordava con la madre le strategie utili alla gestione delle attività illecite dentro e fuori dal penitenziario napoletano.
Dall’arresto del dronista alle intercettazioni
Il 6 ottobre 2023 sono stati arrestati Vellucci e un complice dalla Polizia all’esterno del carcere di Secondigliano mentre tentavano di far partire un drone dal campo nomadi. Il dispositivo volante avrebbe dovuto portare ai detenuti droga e cellulari, nascosti in via del Cassano.
Gli arresti furono il frutto delle intercettazioni e delle videoriprese delle telecamere investigative, strumenti che permisero di registrare e filmare i membri del gruppo. L’attività criminale dopo l’arresto di Vellucci non si è fermata, infatti, il gruppo criminale si è procurato un nuovo drone.
Le prove vagliate dai magistrati della Dda riguardano, principalmente, le intercettazioni telefoniche degli indagati e, più in generale, quelle delle persone coinvolte nella complessa indagine. Importanti sono state le ambientali registrate nell’abitazione tra Pitirollo e i più stretti familiari del ras della Vanella Grassi.