Giorgio Perinetti ha parlato della morte della figlia Emanuela in occasione di un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Lottava con l’anoressia, ma perché si è lasciata spegnere?. Non riusciamo a capire, l’altro giorno quando mi ha detto che aveva “parlato” con la madre, ho capito che non c’era più nulla da fare”.
IL RICOVERO IN OSPEDALE DI EMANUELE PRIMA DELLA MORTE
“I medici hanno fatto il possibile, sono stati bravissimi”, ha continuato, spiegando che una decina di giorni fa aveva ricevuto una chiamata da Milano in cui lo avvisavano che Emanuela era stata ricoverata al Fatebenefratelli dopo una caduta in casa.
Il suo corpo e la sua mente erano provati dall’anoressia. “Lei si preoccupava per me, e mi diceva che tutto andava bene. I professionisti che la seguivano le piacevano, ma forse lo diceva solo per tranquillizzarmi, perché quello preoccupato ero io”, continua Perinetti.
“Amava il suo lavoro, era felice. Le avevo detto di una promessa fatta alla mamma (morta nel 2015) per vederla guarire e lei mi diceva che ce l’avrebbe fatta. Invece l’altro giorno, quando mi ha detto che aveva “parlato” con lei, ho capito che non c’era più nulla da fare. E da allora mi chiedo come sia possibile spegnersi così, senza nessun problema economico, professionale o sentimentale”, si chiede Perinetti.