Emma Marrone continua a far parlare di sé. Dopo il commento autoironico su Twitter, nella giornata di ieri, inerente al raggiungimento sulla Terra degli 8 miliardi di abitanti, sta facendo il giro del web l’intervista rilasciata a Vanity Fair. L’artista salentina, 38 anni, ha confessato infatti di aver deciso di mantenere il suo tessuto ovarico, per avere la possibilità di poter fare figli anche senza un uomo. Toccando anche, in occasione dell’annuncio del suo docu-film in uscita, la tematica dei diritti delle donne, mostrando tutto il suo disappunto e la sua delusione.
EMMA MARRONE A VANITY FAIR: “NON SIAMO LIBERE DI GESTIRE IL NOSTRO CORPO”
Queste le parole della cantante rilasciate nell’intervista a Vanity Fair: “Viviamo in un Paese in cui una donna per avere un figlio da sola deve andare all’estero perché la fecondazione assistita non è prevista. Non puoi andare dal tuo ginecologo e chiedere il seme di un donatore perché vuoi un figlio, nemmeno quando hai 40 anni e sai benissimo che l’amore della tua vita non lo troverai presto. Quante donne perdono la fertilità a 40 anni per la leucemia e non c’è un medico che spiega loro la conservazione degli ovuli? E cosa ti rispondono? Se Dio non lo vuole, allora non va bene. Non siamo libere di gestire il nostro corpo e questa è una violenza”.
LA MATERNITA’ E LA DIFFERENZA SUL LAVORO TRA UOMINI E DONNE
Emma, nell’intervista, non ha nascosto il suo disappunto sulla questione legata alle donne che, per poter concepire un figlio da sole, devono andare all’estero.
Queste le sue parole: “Mi infervoro su questi argomenti perché conosco tante donne che si sono dovute trasferire all’estero per concepire un figlio da sole. Perché qui bisogna essere costrette a fare un figlio solo con un uomo. Uomini, poi, che possono studiare e raggiungere una posizione di potere, e donne che magari fanno il doppio della fatica per poi essere messe in dubbio alla prima maternità”.
