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lunedì, Giugno 17, 2024
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Estorsione al laboratorio d’analisi a Forcella, ai domiciliari ‘o mucione

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Massimo Somma era stato condannato la scorsa settimana per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso commessa ai danni di un laboratorio di analisi cliniche a Forcella per conto del clan Giuliano. A seguito di richiesta dell’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, il Giudice Valentina Gallo del Tribunale di Napoli ha concesso gli arresti domiciliari presso l’abitazione di Giugliano.

La scorsa settimana erano stati condannati, a seguito di giudizio abbreviato, Somma Massimo alias o mucione, genero di Edoardo Morra, difeso di fiducia dall’avvocato Luigi Poziello, alla pena di anni 2 mesi 8 di reclusione (il pubblico ministero della DDA aveva chiesto anni 3 mesi 6); Giuliano Salvatore, difeso dall’avvocato Domenico Esposito, con l’attenuante della collaborazione con la giustizia, ad anni 3 mesi 8 di reclusione (il pubblico ministero aveva chiesto anno 2 mesi 2).

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Il fatto

Somma Massimo è stato individuato grazie alle dichiarazioni del pentito Salvatore Giuliano ‘o Russo: “Si tratta di Massimo o’ micione, non conosco il cognome ma noi lo chiamiamo così; egli è il genero di Eduardo MORRA, elemento di spicco del clan CONTINI dell’Alleanza di Secondigliano. Ho conosciuto Massimo o ‘micione circa cinque o sei mesi fa e mi fu presentato da Cesare MORRA che me lo presentò come
un ragazzo capace che voleva entrare a far parte del nostro gruppo. O’ micione, in passato, era stato con i SIBILLO e aveva avuto anche pregressi rapporti con i CONTINI, con i quali era anche imparentato in quanto legato sentimentalmente alla figlia di Eduardo MORRA. A seguito di uno screzio con i CONTINI, dovuto a questioni di carattere personale legate al suo rapporto con al figlia di Eduardo MORRA, abbandonò il Borgo e voleva entrare a far parte del nostro gruppo. lo, inizialmente, avevo delle riserve dovute non solo al fatto che aveva rapporti con i Contini ma, soprattutto, perché aveva militato nelle fila dei SIBILLO che era ni aperto contrato con i MAZZARELLA e quindi ciò poteva essere sgradito ai MAZZARELLA, nel senso che il BARILE Salvatore avrebbe potuto dirmi: “ma a chi ti sei messo vicino!”. O’micione, prima ancora di entrare nel clan GIULIANO, si propose per il ferimento del rumeno di cui ho già parlato e tale gesto era finalizzato a dimostrare la sua affidabilità e lealtà; infatti, la sua azione e cioè il ferimento del rumeno che fu effettivamente lui a compiere, era nota solo a me e a MORRA Cesare.
Da quel giorno proposi ai miei cugini IMPARATO Gennaro e VICORITO Alessio, di far entrare o’ micione nel clan e, in effetti, o’ micione entrò a farvi parte. O’ micione ci affiancava in tutte le attività, camminava sempre al nostro fianco, anche perché la sua presenza fisica incute timore, gli demmo una casa a Forcella che era nella disponibilità dei fratelli MORRA, sempre a Vico dei Carbonari nr.9 e poi affiancava anche OLIVIERO Ciro nelle attività della piazza di spaccio dei fratelli MORRA. O’micione è stato anche l’autore di quel tentativo di estorsione, voluto dai CONTINI ed al quale non potemmo sottrarci, ai danni del centro SALUS di cui ho già riferito in un precedente verbale. O’ micione è stato sempre stipendiato dal clan GIULIANO sino al giorno del mio arresto, ha percepito la c.d. mesata anche quando fu arrestato per una rapina di orologi”

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