E’ una vera e propria stangata quella chiesta dal pubblico ministero per nove esponenti del clan Ferraiuolo, ‘costola’ del clan Mazzarella nella zona della Maddalena e di Forcella. Il processo con rito abbreviato vede alla sbarra nove presunti affiliati alla malavita del centro storico arrestati nel giugno scorso con le accuse di estorsione e tentata estorsione, con le aggravanti dell’aver agito per favorire l’associazione camorristica dei Ferraiuolo-Mazzarella egemone nella zona di Forcella.
Il pubblico ministero ha chiesto in totale circa 80 anni di carcere a carico di Lorenzo Rapicano Aiello (chiesti per lui 7 anni), Ciro Garofalo (15 anni), Gaetano Gemei (sette anni), Marco Micillo (12 anni), Rosaria Liguori (7 anni e sei mesi), Gaetano Della Porta (7 anni e 4 mesi), Pasquale Salvia (8 anni), Antonio D’Andrea (14 anni, divenuto famoso per aver chiesto il pizzo anche agli operai del cantiere di porta Capuana) e Vincenzo Lucci (8 anni).
Le indagini che portarono al loro arresto (eseguite dagli uomini della squadra mobile su delega della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli) partirono a seguito delle dichiarazioni rese da alcuni venditori ambulanti del mercatino rionale del quartiere Maddalena che denunciarono di essere stati vittime di reiterate minacce estorsive fatte da tali soggetti che vantavano l’appartenenza al gruppo Ferraiuolo. Le indagini degli agenti permisero di riscontrare sette estorsioni contro venditori ambulanti costretti a versare somme variabili da 20 a 210 euro, a titolo di tangente settimanale e altre somme in occasione delle festività natalizie e pasquali, per esercitare l’attività di vendita di merce sulle bancarelle del mercato della Maddalena, nonché quattro tentate estorsioni in danno di venditori che, nonostante le minacce rivolte nei loro confronti, talvolta anche di morte “se non paghi ti sparo e ti ammazzo”, si rifiutarono di pagare andando direttamente dalla polizia.