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venerdì, Marzo 29, 2024
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Giugliano. Malocchi e giuramenti per terrorizzare le prostitute africane

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Nella mattinata odierna gli uomini della Polizia di Stato della Squadra Mobile partenopea hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 4 persone, un italiano e 3 nigeriani, gravemente indiziati di associazione a delinquere avente carattere di transnazionalità, tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. L’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della D.D.A., si comunica che la Squadra Mobile partenopea ha catturato a Castello di Cisterna il secondo fratello di ESE, OSADOLOR Osahenkheio.

Emerge dall’indagine che Ese discute delle sue ragazze, di quanto lavorano, come si comportano, se è il caso di rinnovare il rito vodoo per inadempienze che, queste ultime, hanno commesso.

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OSADOLOR Osahenkheio  ha frequenti contatti con la  madre che vive in  Nigeria, con la quale parla dell’attività di prostituzione che Ese fa svolgere a ragazze sue connazionali.  E’ infatti alla loro madre  che toccano le incombenze riguardanti i contatti con il padre spirituale (baba-loa) per i riti wodoo da improntare nei confronti delle ragazze di Ese, per trovare una soluzione al problema che, di volta in volta, le si presenta  (ragazza che è scappata, oppure ragazze che non guadagnano bene, evitare i controllo della polizia…). Osas, Ese e la madre sono poi soliti commentare gli esiti immaginifici provocati dal rito wodoo.

Osas, oltre a coadiuvare e supportare la sorella nell’attività di induzione e sfruttamento della prostituzione di ragazze sue connazionali, in accordo con quest’ultima e con la madre, decide quante ragazze debbono far giungere in Italia per farle prostituire per loro conto e come queste devono arrivare. 

Osas, inoltre, si confronta con la madre sui soldi che le ragazze devono pagare per il loro “debito” contratto al momento della venuta in Italia e al quale non possono sottrarsi anche perché terrorizzate dal giuramento fatto in occasione del rito del baba-loa e dalle conseguenze che si scatenerebbero nel caso in cui violassero l’impegno preso.

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