Gli auguri di Checco Zalone per i tifosi napoletani: “Vi auguro di vincere quella cosa che non si può dire…” 

Checco Zalone parla al pubblico napoletano durante il suo spettacolo al teatro Augusteo di Napoli augurando ai tifosi di vincere “quella cosa che non si può dire…“. Il comico pugliese famoso per i suoi personaggi estremamente ironici e per i suoi tormentoni ha riempito il teatro napoletano durante le tre date del suo spettacolo “Amore + Iva”.

Gli auguri di Checco Zalone 

Il nuovo spettacolo di Checco Zalone è ricco di musica ed imitazioni a questo vanno aggiunti gli storici personaggi del comico pugliese. Lo show di Checco Zalone sta riempiendo i teatri italiani passando anche per l’Augusteo napoletano. E’ proprio qui che il comico pugliese ha augurato al suo pubblico napoletano di vincere “quella cosa che non si può dire“.

Rispettando quanto più possibile la scaramanzia di alcuni tifosi napoletani Checco Zalone ha augurato ai tifosi di vincere lo scudetto. La febbre da scudetto diventa infatti sempre più forte nella città partenopea. C’è chi già da mesi si prepara per i festeggiamenti dipingendo la propria macchina d’azzurro e riempiendola di bandire pronta per diventare un “carro” da festeggiamento. “Ho preparato l’auto a novembre, certo che il Napoli vincerà lo scudetto” spiega il proprietario dell’auto. C’è chi addirittura si è già tatuato il terzo scudetto convinti che quest’anno arriverà.

Se c’è chi preferisce anticipare i preparativi dei festeggiamenti per non farsi trovare impreparati c’è chi invece preferisce non pronunciare quella parola per scaramanzia. Checco Zalone decide di aggregarsi a quest’ultima categoria. Durante la terza data all’Augusteo, tenutasi proprio la stessa sera della partita di Champions League del Napoli a Francoforte, il comico pugliese ha augurato con scaramanzia ai tifosi di vincere.

“Mi accomuna ai napoletani la sobrietà, quando segna il Napoli si sente fino a Bari“ ha spiegato Checco Zalone sul palco. Continuando poi: “Vi auguro di vincere quella cosa che non si può dire…“.