Sono stati convalidati, dal gip del tribunale di Napoli, i quattro fermi notificati nei giorni scorsi dalla Squadra Mobile nell’ambito delle indagini sulla sparatoria avvenuta nei Quartieri Spagnoli, circa un mese fa, in cui rimase ferito Pietro Savio, 36 anni, figlio dell’ex boss Mario Savio ‘o bellil.
Guerra ai Quartieri spagnoli, convalidato il fermo di Savio junior e di tre ras
Tre sono coloro che spararono al 36enne e il quarto proprio Savio, che rispose al fuoco. Si tratta del 23enne Emanuele Criscuolo, del 32enne Vincenzo Egidio (due fratelli, figli della stessa madre a) e del 41enne Salvatore Marramao. I provvedimenti restrittivi, eseguiti dalla squadra mobile diretta da Giovanni Leuci su richiesta dei pm del pool anticamorra Celeste Carrano, Urbano Mozzillo e Rosa Volpe, sono stati convalidati dal giudice Fabio Lombardo che ha emesso per tutti gli indagati ordinanza di custodia in carcere.
Agli ultimi tre viene contestato il tentato omicidio e il porto abusivo d’arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso. A Pietro Savio, invece, viene contestato il reato – anche questo aggravato dal metodo mafioso – connesso all’uso dell’arma con la quale si è difeso, in quell’occasione.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile coordinate dalla DDA partenopea, i tre avrebbero tentato di uccidere Savio per non sottostare alle sue richieste: in sostanza era stato imposto loro il pagamento di una tangente a fronte delle loro attività illecite, verosimilmente lo spaccio della droga che, secondo le informative Egidio e Criscuolo gestirebbero nella zona.