Un clan familiare diviso al suo interno. E’ questa la fotografia del clan Mazzarella fatta da chi, quel gruppo criminale a conduzione domestica, lo conosce da tempo. Maurizio Ferraiuolo, per anni boss della Maddalena, ha conosciuto l’epopea dei Mazzarella a Forcella e le prime avvisaglie della guerra che la paranza dei bambini ha poi portato contro ‘quelli di San Giovanni’. L’ex boss ha rivelato che i Mazzarella non erano e non sono uniti come molti pensano:«I Mazzarella hanno cose che li separano: i fratelli Gennaro Mazzarella (padre di Francesco, Vincenzo (deceduto qualche settimana fa padre di Michele), e o’ scellone (Ciro un mese fa, padre di Luciano e di Bruno). La famiglia di Gennaro gestisce la zona di Porta Nolana e zone limitrofe, ricevendo quote da San Giovanni a Teduccio; la famiglia di o’ scellone ha
gestito la zona di Santa Lucia ed anche parte del Pallonetto (in quest’ultima zona del Pallonetto si sono distaccati e comandano ora gli Elia); la famiglia di Vincenzo Mazzarella, insieme al figlio Michele, gestisce la zona di Forcella ed hanno il controllo della Maddalena, soprattutto dopo il mio arresto. Le zone limitrofe come San Gaetano e via Duomo, San Biagio dei Librai e Porta Anticaglia, San Giovanni a Carbonara, Carriera Grande, Porta
Capuana e zona della Ferrovia sono sempre controllate da Mazzarella Vincenzo. A Carriera Grande alla famiglia Papi era consentilo trafficare in droga con la pretesa dei Mazzarella di essere riforniti oppure nei casi in cui i Mazzarella disponevano di grossi quantitativi di droga procurati attraverso loro fonti, i Papi erano costretti ad acquistarla in parte.
“I Mazzarella non sono come sembrano”, la rivelazione dell’ex boss di Forcella
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