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venerdì, Aprile 19, 2024
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Incidente al Terzo Mondo, muore ras del clan Di Lauro

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Un impatto tremendo che non gli ha lasciato scampo. Tanto da farlo morire sul colpo. Ha perso la vita Gaetano Todisco, storico esponente del clan Di Lauro. L’altro giorno Todisco, in sella al suo scooter in compagnia di G.F., ha perso il controllo andandosi a schiantare contro alcune auto parcheggiate in via Misteri di Parigi nel cuore del rione dei fiori, altrimenti noto come ‘Terzo Mondo’ di Secondigliano. Uno schianto che non gli ha lasciato scampo: il suo cuore si è fermato sul colpo ed inutile si è rivelato qualsiasi tentativo di rianimarlo. L’uomo in sua compagnia ha riportato invece fratture multiple alcune gravi alle gambe. Resta da capire la dinamica dell’impatto: Todisco correva a velocità sostenuta, gli investigatori esperti di questioni dell’area nord lo indicano come un soggetto guardingo, che non dava nell’occhio, quindi la dinamica del suo incidente solleva più di un dubbio.

Todisco nel triumvirato che guidava i Di Lauro

Todisco in passato ha ricoperto anche ruoli di vertice nel clan Di Lauro. Avrebbe fatto parte del triumvirato scelto proprio da Marco Di Lauro per curarne la latitanza. Il suo nome   fatto più volte dal pentito Salvatore Tamburrino:««Nel 2011 il referente di Marco Di Lauro nel rione era Benedetto Russo così come Giuseppe Pica lo è stato fino alla sua morte avvenuta nel 2007, sin dal blitz del 2004 peraltro, il Pica è stato il referente dei fratelli che comandavano quindi Cosimo, Ciro e Marco e poi Ciro e Marco. Ribadisco che il governo del clan era collegiale tra i fratelli Di Lauro che poi operavano sul territorio attraverso un referente che si occupava di gestire le piazze, di trattare lo stupefacente, delle armi. Quando si decidevano gli omicidi, per esempio, era Pica ad organizzare i gruppi di fuoco, a fornire armi e motorini. Dalla morte di Pica all’arresto di Nunzio Talotti fu costui ad essere il referente, fino a dicembre 2010, poi toccò a Benedetto Russo a cui venni affiancato io. Russo fu poi arrestato e dunque i referenti divennero un gruppo di fidati di Raffaele Di Lauro, quali Ciro Silvestri, Todisco e Pasquale Spinelli. In questa fase io ebbi discussioni con Raffaele Di Lauro».

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