Donne che hanno affrontato il complesso percorso di affrancamento dalla violenza subita producono, nel laboratorio “Le ghiottonerie di Casa Lorena”, la “Marmellata delle regine” con le arance della Reggia di Caserta raccolte nei mesi di gennaio e febbraio.
La Reggia ha intrapreso un progetto sperimentale di economia circolare e solidale sul territorio con la cooperativa Sociale E.V.A. O.N.L.U.S. che gestisce in Campania centri antiviolenza e case rifugio, svolgendo da molti anni attività di prevenzione e contrasto alla violenza.
Difatti, il laboratorio si trova all’interno di “Lorena casa delle donne contro la violenza” attivata proprio da E.V.A., nell’anno 2012, in un immobile sito a Casal di Principe confiscato alla criminalità organizzata.
Una delle socie fondatrici di E.V.A., la sociologa e attivista dei centri antiviolenza Raffaella Palladino ha dichiarato: “…le donne del nostro laboratorio sono state vittime di violenza oppure della tratta degli esseri umani…”. Sono state seguite nelle strutture di accoglienza di Casa Lorena nel percorso di affrancamento dalla violenza subita fino alla fuoriuscita dalla stessa, al superamento della situazione ed al loro inserimento nel mondo del lavoro, e “…adesso molte di esse hanno raggiunto la loro indipendenza”.
Il nome della conserva, “Marmellata delle regine”, in vendita online dal 3 marzo, è stato scelto per rendere omaggio alle donne reali che hanno abitato la Reggia di Caserta.
Non appena sarà possibile la riapertura al pubblico, la marmellata verrà venduta anche all’interno del monumento con destinazione di tutti i ricavi ai progetti di tutela di soggetti vittime di violenza.