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Truffe agli anziani, ‘salvi’ Laviano e Ruggiero

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Una gang specializzata in truffe agli anziani. Una serie ininterrotta di ‘colpi’ terminata con il blitz del gennaio 2021 che portò in manette un gruppo con base a Napoli. L’indagine consentì a poliziotti e carabinieri di fare luce su 39 casi di cosiddette truffe agli anziani, di cui 33 nella Capitale e 6 nella Regione Friuli Venezia Giulia. Nei giorni scorsi per due indagati, Luigi Laviano e Diego Ruggiero, sono emerse importanti novità. I due rispondevano di partecipazione ad un’associazione finalizzata alle estorsioni e truffe aggravate in danno di persone anziane.

In fase di indagini veniva emessa una prima ordinanza di custodia cautelare dal Gip di Roma per tutto il gruppo e le posizioni di Laviano e Ruggiero venivano stralciate e trasmesse a Gorizia per questioni di competenza territoriale. Al riesame il loro legale Antonio Chianese (dello studio legale Gallina) riuscì ad ottenere la riqualificazione giuridica degli episodi contestati da estorsione in truffa.

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Gli atti vennero di nuovo trasmessi a Roma e il pm di Roma ha ritenuto comunque di dover chiedere il rinvio a giudizio (ritenendosi territorialmente competente) per la partecipazione all’associazione e per 6 reati (di cui 2 contestati come truffe e 4 come estorsioni). All’udienza preliminare però l’avvocato Chianese ha eccepito prima la genericità dell’imputazione in relazione al ruolo contestato agli imputati con accoglimento da parte del giudice. Il pm ha precisato l’imputazione e a quel punto il penalista ha avanzato una questione di competenza territoriale sostenendo che per le estorsioni contestate sul territorio di Roma non c’erano prove sufficienti per formulare una ragionevole previsione di condanna, chiedendo il proscioglimento immediato già in udienza preliminare. Il gup ha accolto la questione, ha emesso sentenza di non luogo a procedere per le quattro estorsioni e ha trasmesso gli atti alla procura di Gorizia per procedere per la partecipazione all’associazione e per due truffe.

Trattandosi di fatti commessi tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, dovendosi sostanzialmente fare il processo da capo a Gorizia, adesso per i due vi sono buone possibilità che si concluda per prescrizione. Laviano, residente alla Torretta di Chiaia, è il più ‘conosciuto’ dei due. Nel gennaio del 2023 riuscì a raggirare una 83enne di Chiaia, facendosi consegnare oggetti d’oro per un valore di circa 4mila euro dopo che un complice si era spacciato per carabiniere raccontando alla donna che il figlio rischiava l’arresto se non avesse consegnato quella somma a un avvocato da lui incaricato.

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