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giovedì, Maggio 22, 2025
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Lavori all’ospedale di Giugliano, pazienti costretti a fare lo slalom

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L’ospedale San Giuliano di Giugliano sta vivendo un momento di ristrutturazione generale per quanto riguarda gli ambulatori, l’unità di gastroenterologia, l’unità oncologica e la messa in sicurezza delle facciate. Di conseguenza, l’ingresso principale è stato bloccato e ne è stato aperto uno secondario a pochi metri di distanza piuttosto proibitivo.

La segnalazione di un cittadino di Giugliano: “Percorso impervio. Nessuna via di fuga. L’hanno fatta grossa”

La cittadinanza di Giugliano si è vista, quindi, iniziare i lavori senza nessun tipo di comunicazione. Il nuovo ingresso è sicuramente momentaneo ma percorribile con disagio soprattutto se si è su una carrozzina o se si è in preda ad un arrivo tempestivo. La strada vede una piccola delimitazione con paletti per i pedoni e la restante parte percorribile con l’auto. Lo spazio è davvero ridotto. Inoltre, una volta arrivati al punto di ingresso dei reparti ci sono due possibilità: discesa abbastanza ripida o scale a latere.

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A sentire un vigilante, questa situazione è momentanea proprio perché dovuta a dei lavori che andavano effettuati. Secondo il vigilante, i cittadini non dovrebbero lamentarsi dei lavori ma esclusivamente per dei disagi sanitari nel caso in cui ve ne fossero.

Per il momento, non ci sono stati particolari emergenze o disagi nonostante ci sia pervenuto il racconto realistico e concitato di un cittadino:

“Per accompagnare mia madre a fare le chemio, siamo dovuti scendere e fare 300-400 metri a piedi in un percorso impervio. Lungo il percorso c’è una discesa che proviene dal vecchio parcheggio. Se arriva qualcuno con una sedia a rotelle può anche ribaltarsi. Non c’è un servizio per un anziano. Non hanno pensato agli utenti in generale e ai pazienti più fragili. Hanno creato questo percorso che attraversa il parcheggio dei dipendenti dove la guardia giurata lì fuori non ha neanche la possibilità di aprire o chiudere il cancello. Devi andare a piedi, fare questo percorso impervio, scendere le scale e prendere l’ascensore per arrivare al piano terra ecc… Non ci sono nemmeno vie di fuga. L’hanno davvero fatta grossa. Insomma, è inconcepibile. Credo che vada fatta luce su chi abbia preso questa scelta. Solo qui accadano queste cose. Non dovrebbero succedere ma qui accadono”.  

Ospedali Sicuri e Sostenibili: il Piano del Ministero della Salute

Questa ristrutturazione fa parte dell’operazione “Ospedali Sicuri e Sostenibili” intrapresa dall’Italia attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza / Missione 6 Salute che mira ad avere maggiore sicurezza e sostenibilità.

L’investimento mira a delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica. Gli ospedali non solo svolgono una fondamentale funzione di soccorso della popolazione, ma sono anche tra i più esposti e sensibili nel caso di eventi sismici, in quanto ospitano un numero molto elevato di persone con capacità di reazione eterogenee.

Le finalità dell’intera operazione nazionale sono due. Da un lato, la ristrutturazione e gli interventi per l’adeguamento delle strutture del patrimonio del Servizio sanitario nazionale alla normativa in materia di antisismica, individuate nell’indagine delle esigenze espresse dalle Regioni. Dall’altro, c’è la realizzazione di ulteriori interventi pluriennali di consolidamento e adattamento sismico delle strutture, volti al rinnovo e alla modernizzazione del quadro fisico e tecnologico dei beni immobili della sanità pubblica.

Le risorse stanziate dal paese Italia sono state di quasi 900 milioni di euro, di cui 250 milioni sono risorse impegnate in progetti in essere e 1 miliardo e 450 milioni di euro, per il finanziamento del Fondo Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC) per la realizzazione di ulteriori interventi di consolidamento e adattamento sismico delle strutture.

I lavori riguardanti tutto il territorio nazionale dovrebbero terminare, ognuno secondo le proprie caratteristiche, nel 2026.

 

 

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