Da pochi minuti, la Chiesa ha ufficialmente il suo nuovo Papa. Robert Francis Prevost è stato appena eletto al soglio di Pietro dopo quattro scrutini e tre fumate nere. Si chiamerà Leone XIV
Si è trattato di un Conclave più breve rispetto al precedente del 2013, quando fu eletto Jorge Mario Bergoglio (è durato circa 24 ore e mezza, dalle 17:30 orario dell’Extra Omnes alle 18:07, orario della fumata bianca).
La Chiesa ha il suo nuovo Papa, chi è Leone XIV
Un nuovo americano, questa volta proveniente dal nord del continente. Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost, che ha scelto di chiamarsi Leone XIV. L’annuncio è stato dato alle ore 19:13 dal cardinale protodiacono cardinal Mamberti. Per la prima volta, dunque, la Chiesa cattolica sarà guidata da un uomo degli Stati Uniti d’America.
Nato a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955, nominato da Bergoglio prefetto del Dicastero per i vescovi, è stato eletto quando deve ancora compiere settanta anni di età. Ha scelto di chiamarsi come il pontefice del Rerum novarum, la prima enciclica con cui la Chiesa prese posizioni sulle questioni sociali.
Potrebbe trattarsi di una nomina di compromesso: Prevost è considerato progressista su alcuni temi, come l’accoglienza dei migranti, il cambiamento climatico e l’attenzione ai poveri, mentre più conservatore per esempio sui diritti civili.
Prevost è stato nominato cardinale da papa Francesco nel 2023. Fino a pochi giorni fa ha ricoperto la carica di prefetto del Dicastero dei Vescovi, cioè la persona responsabile della selezione dei vescovi in tutto il mondo: è un incarico di grande rilievo, l’ultimo di una serie di incarichi prestigiosi ricoperti nella Chiesa. Il New York Times lo ha descritto come caratterialmente molto diverso da Papa Francesco, cioè assai più riservato.
Prevost un po’ Papa Francesco, un po’ conservatore
Appartiene all’ordine di Sant’Agostino, una comunità di frati con cui prese i voti nel 1981 e di cui è stato priore generale per due mandati consecutivi, cioè l’autorità che presiede e governa lo stesso Ordine. È stato a lungo missionario in Perù e queste attenzioni per i paesi non occidentali lo allinea a Papa Francesco. Ha invece posizioni più conservatrici sulla comunità LGBT+ – di cui ha parlato in termini meno accoglienti di papa Francesco – ed è generalmente contrario al coinvolgimento delle donne in ruoli clericali.
È stato coinvolto in due casi di abusi sessuali del clero, uno negli Stati Uniti e uno in Perù, venendo accusato in entrambi i casi di aver coperto preti colpevoli di abusi o di non aver indagato adeguatamente al riguardo. Nessuno dei due casi è sfociato in un processo.