Una donna voleva aprire una pizzeria e avrebbe detto al boss del quartiere Noce: “Siete le uniche persone che riescono a risolvere tutti i problemi. Mi dispiace, ma è così“. Come riporta La Repubblica l’imprenditrice era ignara che in quel momento gli agenti della Squadra mobile e della Sisco di Palermo stessero intercettando uno degli esponenti più attivi di Cosa nostra, Carlo Castagna.
L’uomo è uno degli 11 arrestati del blitz scattato ieri mattina all’alba su disposizione della Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Maurizio de Lucia. L’ordinanza firmata dalla giudice Claudia Rosini ha portato in carcere il nuovo reggente del mandamento mafioso del centro città.
La scissione mafiosa
Ieri la polizia ha eseguito 11 misure cautelari nel mandamento mafioso palermitano della Noce e numerose perquisizioni. Sotto la lente d’ingrandimento di investigatori e magistrati le fibrillazioni di uno storico mandamento mafioso di Cosa Nostra palermitana e i suoi nuovi assetti.
Le accuse vanno dall’associazione mafiosa, all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, al traffico di stupefacenti e alla detenzione illegali di armi. Reati contestati dalla Dda di Palermo a 11 tra boss ed esattori del pizzo del mandamento mafioso della Noce e delle ‘famiglie’ di Cruillas-Malaspina e Altarello.
La scissione nella famiglia mafiosa
L’indagine ha svelato i nuovi referenti del clan come Renzo Lo Nigro e Carlo Castagna che hanno assunto la gestione delle principali attività illecite. Gli inquirenti hanno registrato una scissione interna alla famiglia mafiosa divisa in due diverse fazioni: una più tradizionale e garantista del rispetto dei dogmi mafiosi; una più giovane e alternativa ma, al pari della prima, ufficialmente riconosciuta e legittimata. A scatenare le frizioni la decisione del vecchio capomafia, poi morto, di decidere unilateralmente i suoi successori. Un atto d’imperio che ha determinato la spaccatura.
