Si va verso la concessione alla SSC Napoli dello stadio Maradona. Stando a quanto riportato da Il Mattino, la società di Aurelio De Laurentiis avrà in concessione per 99 anni l’impianto di Fuorigrotta.
Il restyling del Maradona vede la luce, l’impianto potrebbe essere concesso alla SSC Napoli per 99 anni: cosa filtra
Non si tratterebbe, quindi, di una convenzione, bensì di una concessione fino a 99 anni del bene immobiliare. Come riporta il quotidiano napoletano, “Lo stadio Maradona sarà rifatto e probabilmente più in fretta dei tempi chiesti dalla Uefa. La concessione dei diritti di superficie – interni ed esterni – per un lungo periodo da parte dell’amministrazione comunale è l’altra chiave di un’intesa che vedrà De Laurentiis protagonista, augurandosi che paletti burocratici non ostacolino questa operazione che riguarda il futuro non soltanto del Napoli ma anche di Napoli. Lo strumento per trasformare l’impianto è stato già definito: si tratta del “diritto di superficie” così come rivisitato nella legge sugli stadi varata a settembre dell’anno scorso dal Governo”.
E poi ancora: “Potremmo chiamarlo modello Maradona – che dista da Bagnoli appena un paio di chilometri – dove Comune e Governo non metteranno però soldi, a quelli ci deve pensare don Aurelio De Laurentiis, ma sinergie istituzionali e super agevolazioni fiscali da parte dell’esecutivo nazionale che valgono per il Patron della SSC Napoli quanto la moneta sonante. E in prospettiva molto di più. Il Presidente è perfettamente al corrente della situazione, ha fatto le sue mosse e messo in campo le sue conoscenze che sono al massimo livello nel Governo e si sta muovendo di conseguenza accelerando sulla stesura dei progetti, del resto è anche per la Società l’ultima occasione a buon mercato per avere uno stadio all’altezza e di rango internazionale”.
Via la pista d’atletica, il Comune di Napoli cerca già le alternative
Il punto principale, da sempre punto di scontro tra ADL e il Comune di Napoli, sembra essere stato finalmente sciolto, ossia la pista d’atletica. ADL non la vuole, la UEFA nemmeno ed è molto probabile, quindi, che andrà tolta in occasione del futuro restyling.
E il Comune, a stretto contatto col ministro dello Sport Andrea Abodi, starebbe già cercando delle alternative. E tre già sono state individuate. Una ex novo che a prescindere da chi la utilizzerà si farà, ed è quella di Bagnoli. Nel Parco dello sport o più probabilmente nel Parco urbano quale attrattore si farà fa parte del Piano. Quindi lo stadio Albricci, struttura straordinaria che però è del demanio militare e va riqualificata. Quindi il Collana al Vomero, se mai tornerà utilizzabile al cento per cento: l’impianto è di proprietà della Regione.
Per Palazzo San Giacomo sarebbe comunque un dramma privarsi della pista d’atletica del Maradona. Perché si tratta, ad oggi, dell’unica di livello presente in città ed è lì che vanno ad allenarsi anche atleti olimpionici che, tra meno di 20 giorni, saranno protagonisti ai giochi olimpici di Parigi. Ma è anche vero che Napoli non è tappa di meeting o gare di atletica da ben 5 anni (l’ultima volta fu nel 2019 in occasione delle Universiadi): d’altronde il rifacimento della pista d’atletica costò all’epoca ben 3,5 milioni di euro e mostra oggi già nuovi segni di cedimento.
Come cambierebbe il Maradona sotto la “gestione” ADL
De Laurentiis potrà mettere mano a tutto quello che c’è dentro il Maradona e sotto, ovvero ai parcheggi che sono una miniera d’oro mai sfruttata, e anche a quello che c’è fuori all’impianto. La legge sugli stadi datata settembre 2023 prevede dunque investimenti anche extramoenia quali – citato nella legge – un centro commerciale. Nel ventre del Maradona il Patron ha sempre immaginato di installare il museo del Napoli, ristoranti, punti vendita, nella sostanza quello che serve per far funzionare una struttura così imponente tutta la settimana, un requisito richiesto anche dalla UEFA.
UEFA che attende il progetto entro il 2026 e nei mesi successivi dovrà essere aperto il cantiere. È possibile che vi sia un temporaneo sacrificio per la squadra e per i suoi tifosi durante i lavori ma occorre guardare oltre, comunque con l’auspicio che nel calendario del Napoli possano esservi già dalla prossima stagione nuovamente impegni internazionali. Insomma, ci sono le condizioni per procedere speditamente per piazzare Napoli a Euro 2032, cosa alla quale il sindaco Manfredi tiene tantissimo.
Con i lavori che potrebbero procedere molto tranquillamente in concomitanza col campionato, dato che gli azzurri saranno fuori da tutte le competizioni europee. I tempi stretti servono anche per parare i colpi che arriveranno dalla burocrazia e dalla politica. De Laurentiis presenterà il progetto entro l’autunno di quest’anno.