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L’Officina Gelsomina Verde di Scampia senza contratto: “Pronti a restituire l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica”

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Un’intenzione a suo modo clamorosa: restituire l’onorificenza a “Cavaliere della Repubblica”, conferitagli nel dicembre 2020, e consegnata l’anno successivo, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, se non sarà chiarita e sistemata la posizione contrattuale dell’Officina delle Cultura Gelsomina Verde di Scampia dedicata a una vittima innocente di camorra.

Ciro Corona, fondatore della cooperativa (R)esistenza oggi associazione, è pronto a compiere un passo indietro come comunicato tramite una missiva inviata al Capo dello Stato. La struttura di via Arcangelo Ghisleri 8 Lotto P5 è senza contratto da 4 anni dopo la scadenza del precedente accordo con il Comune di Napoli che prevedeva un comodato d’uso gratuito. L’immobile, da 2000 mq è risultato essere appannaggio di Asìa Napoli, la società comunale dei rifiuti.

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Tra le soluzioni pensate per risolvere la querelle quella di quello che in genere viene definita permuta che consentisse un cambio tra l’edificio di via Arcangelo Ghisleri per lasciarlo all’Officina delle Culture Gelsomina Verde e uno di pari valore nella disponibilità patrimoniale di Palazzo San Giacomo da trasferire ad Asìa. A tutt’oggi però, denuncia Corona, non si è mai ratificato un nuovo accordo che sostituisse quello scaduto nel 2018 (qui l’intervista a Ciro Corona realizzata dal nostro sito https://www.facebook.com/watch/?v=868692604573685&extid=CL-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C&ref=sharing)

La lettera di Corona a Mattarella

Nella missiva al presidente Mattarella, Corona tra le altre cose scrive: “Abbiamo trasformato un ricovero per tossicodipendenti in un centro polifunzionale con 9 realtà e 14 tipologie di servizi offerti, senza soldi pubblici, passando per una bonifica di due anni supportata da 250 volontari provenienti da tutta Italia e una ristrutturazione dello stabile (2000 mq) con l’aiuto di Fondazioni. Attualmente nell’Officina delle Culture “Gelsomina Verde” – vittima innocente di camorra della faida del 2004 – transitano 400 persone al giorno, 140 detenuti all’anno godono della possibilità di cambiare vita”.

Inoltre, “tra le realtà che animano la struttura ed il quartiere ci sono 2 palestre le quali ospitano rispettivamente 400 mamme del quartiere e 220 ragazzini/” dando ospitalità a “35 rifugiati Ucraini”. Nell’officina delle culture Gelsomina Verde, esiste anche un “centro antiviolenza accreditato e patrocinato dal Comune di Napoli, del centro multimediale finanziato da Amazon e della biblioteca finanziata da SIAE”.

Rispetto al percorso, accidentato, per trovare una strada che permetta alla struttura di continuare ad esistere con i crismi di un accordo sottoscritto, Corona nella lettera a Mattarella ricostruisce: “Dopo mesi di riunioni e vari tavoli tecnici si arriva ad un accordo e ad una bozza di contratto ma il tutto si blocca per le polemiche di un’associazione partitica, legata alla maggioranza della Giunta Comunale. Dalle proteste dell’associazione di partito, il Direttore Generale del Comune di Napoli ha interrotto ogni tipo di dialogo e confronto con l’ATS. Ad oggi, con bozza di contratto condivisa, manca solo la firma del contratto, passo necessario perché si possano avviare i finanziamenti da parte delle Fondazioni e poter permettere ai nostri adolescenti di ritornare a fare attività all’interno della struttura”.

La restituzione dell’onorificenza senza risposte concrete e l’appello diretto a Mattarella

Corona nella lettera al Capo dello Stato fa riferimento anche all’onorificenza che potrebbe restituire e all’influenza che avrebbero, a suo dire, alcuni partiti. “L’onorificenza più alta che potessi ricevere, quella più bella, voluta dalla massima Istituzione Italiana non può essere in contrasto con quanto poi si vive sui territori. L’onorificenza avrebbe dovuto facilitare il dialogo istituzionale, fortificare la sinergia con le Istituzioni, anche politiche, rafforzare un lavoro che se svolto da soli è meno efficiente ed efficace”.

Prosegue Corona: “A Scampia la camorra è stata contrastata, quel vuoto che si è creato oggi provano ad occuparlo i partiti, avviando crociate contro i dissidenti, contro chi non sostiene le loro idee, la loro propaganda e l’Officina delle Culture oggi è un baluardo da delegittimare, depotenziare, annientare, perché non sia da esempio per le altre  realtà. L’Amministrazione Comunale sembra, a tratti ostaggio di questa dittatura dei partiti e assente sui territori”.

Dunque l’appello di diretto a Mattarella a far visita a Scampia ma “qualora ciò non le fosse possibile, ci sarà tutta la nostra comprensione e l’incondizionata stima e fiducia verso le Istituzioni ma personalmente getterò la spugna, mi ritirerò in campagna, Le spedirò le medaglie e l’onorificenza e assisteremo insieme al crollo di quanto costruito in questi anni, con un salto indietro di un ventennio”.

La replica del Comune di Napoli

Dal canto suo, il Comune di Napoli attraverso una nota risponde a Ciro Corona dicendo la sua sulla questione. “L’Amministrazione Manfredi ha affrontato la questione sin dal momento dell’insediamento. Gli uffici hanno infatti lavorato per individuare il percorso amministrativo idoneo a salvaguardare e valorizzare le numerose associazioni operanti sul territorio. A tale scopo, la società partecipata dal Comune Asìa – proprietaria di un cespite dell’immobile di via Ghisleri – ha manifestato la disponibilità a trovare un’intesa per l’utilizzo del bene”.

Da Palazzo San Giacomo ricordano: “Negli scorsi mesi, infatti, è stata predisposta una bozza di accordo tra Asìa e le 11 associazioni interessate: alle 10 già operanti nell’immobile, si è aggiunta l’Associazione Cooperativa Sociale Onlus “Obiettivo Uomo” (che si occupa di iniziative di prevenzione, recupero e formazione di minori) che ha formalmente richiesto di utilizzare la medesima struttura per lo svolgimento delle proprie attività”.

Poi la chiosa finale con la posizione espressa dal Comune di Napoli sulle motivazioni della mancata sottoscrizione di un accordo tra le parti. “Ad oggi, 14 novembre 2022, l’intesa non è stata firmata per le divergenze esistenti tra le associazioni chiamate ad operare nello stesso immobile. L’obiettivo dell’Amministrazione è continuare a favorire la chiusura di un accordo che salvaguardi e valorizzi tutte le “realtà” attive sul territorio”.

La ricostruzione dell’iter amministrativo

Il Comune di Napoli sintetizza anche l’iter amministrativo degli ultimi 10 anni ricordando come nel programma delle attività deliberate nel 2012 erano tra le altre cose previste la realizzazione di un Centro Polifunzionale, di un centro di convergenza e ritrovo per le Associazioni del quartiere non dotate di propria sede/struttura.

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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