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Alzheimer, nuovi test del sangue e diagnosi precoce: gli interventi per combattere la malattia

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Per combattere la Malattia di Alzheimer, è importante rafforzare la prevenzione sul territorio e soprattutto fare una diagnosi precoce. Nuovi test diagnostici, basati su analisi del sangue, saranno presto disponibili. Il neurologo napoletano Gennaro Barbato ne parla nel suo nuovo libro “La Malattia di Alzheimer nell’ambulatorio di Neurologia delle cure primarie: approfondimenti pratici sulla diagnosi precoce e sulle nuove strategie di trattamento“.

Malattia di Alzheimer: che cos’è

La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza nella popolazione anziana. E’ una patologia degenerativa e progressiva che colpisce le cellule del cervello, portando un danneggiamento irreversibile della memoria, del ragionamento e del linguaggio. Al suo culmine, la malattia può portare totale incapacità di compiere le attività quotidiane. In Italia, si stima che circa 1,2 milioni di persone soffrono di demenza.

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L’importanza della diagnosi precoce di Alzheimer

Nel suo nuovo libro, il dottor Gennaro Barbato spiega le prime alterazioni nel cervello dovute a questa patologia, quando i pazienti sono ancora asintomatici, fino ad arrivare alle manifestazioni di demenza più gravi. Il neurologo napoletano sottolinea l’importanza della diagnosi precoce e di come possono essere utili in questo le attività di prevenzione sul territorio. “A distanza di tanti anni dalla identificazione dell’Alzheimer la diagnosi spesso viene fatta oltre un tempo cosiddetto ragionevole. Arrivare ad una diagnosi precoce comporta certamente dei vantaggi”.

 

Centri di prevenzione per le demenze: si registrano ancora diagnosi sottostimate 

Il Sistema Sanitario Nazionale, come spiega il dottor Barbato, prevede la presenza sul territorio di Centri per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei disordini cognitivi e delle demenze. Molti di questi Centri però, lamentano lacune infrastrutturali e organizzative. Si registra infatti che in diversi Centri c’è una confusione tra le diverse figure professionali, mentre alcune figure in particolare sono assenti. I dati a disposizione indicano che c’è una sottostima o addirittura una diagnosi errata di Alzheimer.

Rafforzare la prevenzione e puntare sui nuovi esami del sangue

Una rivoluzione importante, continua il dottor Barbato, è quella di poter fare diagnosi di Alzheimer basandosi su marcatori biologici e non più solo sui sintomi. Alcuni test che oggi vengono utilizzati per la diagnosi sono il test del liquor e la PET. Il test del liquor analizza il liquido cefalo-rachidiano, prelevato da una puntura lombare. La PET è invece una tecnica di medicina nucleare che utilizza dei traccianti radioattivi per studiare, in questo caso, il sistema nervoso. Tuttavia, grazie ai progressi attuali della medicina, l’auspicio è quello di poter riconoscere l’Alzheimer semplicemente con un esame del sangue. “Si stanno compiendo grossi passi in avanti proprio in questa direzione. Se attualmente i biomarcatori del liquor sono quelli in auge per la diagnosi di Alzheimer, ben presto sarà la volta dei biomarcatori del sangue”, conclude il dottor Barbato.

 

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