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martedì, Aprile 23, 2024
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Meccanico ucciso a Forcella, l’ex affiliato inguaia Ciro Contini:«Per lui fu uno sfizio»

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Omicidio, detenzione e porto illegale di armi. Queste le pesanti accuse contestate due giorni fa a Ciro Contini, nipote del boss dell’Alleanza di Secondigliano Edoardo e per un periodo reggente del gruppo Sibillo. Il giovane è stato accusato dell’omicidio di Luigi Galletta, meccanico di Forcella, ucciso il 31 luglio del 2015 all’interno dell’officina dove lavorava. Galletta non aveva nulla a che fare con la camorra ma pagò con la vita l’essere il cugino di Luigi Criscuolo, affiliato al gruppo Buonerba in quel periodo proprio in guerra con i Sibillo per il controllo degli affari illeciti nel centro di Napoli. Secondo il gip del Tribunale di Napoli Contini organizzò il delitto del giovane meccanico: per questo delitto è stato già condannato l’esecutore materiale Antonio Napoletano, minorenne all’epoca del fatto. Il giovane boss reagì così all’omicidio dell’affiliato Salvatore D’Alpino, avvenuto qualche giorno prima in piazza Mancini. Ciro Contini, che durante l’interrogatorio ha fatto scena muta dinnanzi al gip, è difeso dagli avvocati Dario Carmine Procentese e Giovanni Abet.

Le dichiarazioni del pentito Orefice su Ciro Contini

Tra i contributi più significativi finalizzati ad accertare le responsabilità del giovane rampollo in quel delitto c’è la testimonianza di Pasquale Orefice, ex affiliato al gruppo di Capodichino e amico di infanzia di Ciro Contini:«Anche prima della morte di Emanuele Sibillo, Ciro Contini faceva parte del gruppo di fuoco con loro. Quando morì Emanuele Sibillo e il fratello Pasquale Sibillo era latitante, le redini del clan passarono a lui. Al punto che mi chiedeva consigli su come operare con gli affiliati». Agghiacciante il racconto delle motivazioni dell’omicidio del giovane meccanico:«Mi ha parlato dell’omicidio del meccanico, specificandomi che “per sfìzio” si era messo sul motorino ed era andato anche lui a sparare contro il meccanico. Questo meccanico era parente di una famiglia che di cognome fa Erba o qualcosa del genere (Buonerba) che gestiva una piazza di erba e di cocaina peri Mazzarella nel vicoli di San Gaetano. Conoscevo di vista questa famiglia quando frequentavo Forcella, dove ho anche abitato. Questo omicidio è stata una punizione contro questa famiglia, perché uno di questa famiglia, per come mi ha detto il Contini, sparò ad Emanuele Sibillo da un balcone uccidendolo. A sparare contro il meccanico, per come mi ha detto il Contini Ciro, furono o’ nannone e lo stesso Ciro Contini In realtà all ‘origine doveva andare solo o ’ nannone, ma alla fine andarono in 4 o 5 di loro, intesi come appartenenti ai Sibillo».

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