Un medico a Napoli ha lasciato la sala operatoria per correre sotto la pioggia a recuperare dall’auto bloccata nel traffico dei viali del Nuovo Policlinico partenopeo le sacche di sangue attese per la trasfusione al paziente. E’ accaduto nei giorni scorsi a Napoli, in una giornata caratterizzata da un fortissimo temporale che ha avuto forti ripercussioni sulla viabilità e che è stata raccontata dal medico al Corriere del Mezzogiorno.
“In situazioni di eventi meteorologici estremi ci possono essere delle difficoltà, ma non c’è un’emergenza sangue al Policlinico e ci sono dei protocolli, di cui è stato edotto anche il giovane specializzando che ha partecipato all’intervento e che non voglio affatto mortificare” commenta in serata Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, spiegando che il Policlinico è preparato ad affrontare le necessità di sangue durante gli interventi chirurgici programmati.
«Bisognava caricare il paziente in ambulanza – riferisce Di Domenico al Corriere del Mezzogiorno – per trasferirlo dall’ edificio 5 all’edificio 7, dove c’è la terapia intensiva. Una precauzione necessaria per un uomo in condizioni generali critiche. L’ambulanza non arrivava, era anch’essa paralizzata nel traffico. Abbiamo caricato il paziente appena operato in barella e a piedi lo abbiamo portato all’edificio 7. Siamo passati attraverso i sotterranei, dove sono i locali delle caldaie». Commento amaro finale: «Spiace dover parlare di tutto ciò piuttosto che del successo di un intervento difficilissimo che si spera possa allungare l’aspettativa e la qualità di vita di un signore di poco più di 60 anni. Non parlarne, però, sarebbe una omissione. Probabilmente servirebbe un controllo più attento per verificare che davvero tutte le auto che entrano al Policlinico ogni giorno siano titolate a farlo. O, forse, bisognerebbe migliorare il piano di viabilità interna».