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venerdì, Aprile 26, 2024
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Moby Prince. Il ricordo del sindaco di Ercolano: “Ancora tanto il dolore dopo 27 anni”

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Giornata di commemorazione oggi al porto di Livorno, dove questa mattina si è tenuta la cerimonia in ricordo delle vittime della “Moby Prince“, la nave che nel 1991 andò in fiamme non appena fuori il porto labronico in circostanze, a distanza di anni, ancora misteriose. A presenziare alla cerimonia anche il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, insieme con il presidente del consiglio comunale Luigi Simeone, in rappresentanza delle sette vittime ercolanesi che persero la vita in quella tragica notte per Giovanni D’Antonio, Gerardo Guida, Aniello Padula, Rocco Pernice, Pasquale Porciello, Gerardo Sicignano e Giovanni Tagliamonte non ci fu nulla da fare, mentre il mozzo Alessio Bertrand risultò l’unico sopravvissuto del più grande disastro navale della marineria italiana in tempo di pace. La delegazione ercolanese, composta dal sindaco Ciro Buonajuto e dal presidente del Consiglio Comunale Luigi Simeone, ha preso parte alla cerimonia nella Cattedrale di Livorno, alla commemorazione nell’Aula consiliare del Comune e nel porto da cui il Moby Prince era salpato nella serata del 10 aprile 1991. «Sono rimaste impresse nella memoria le drammatiche immagini e lacrime di quella notte – ha detto il sindaco Ciro Buonajuto nel suo intervento -. In città come quelle di Ercolano e di tutta l’area Vesuviana, dove in ogni famiglia c’è almeno un marittimo, la tragedia del Moby Prince è sentita da tutti come propria ed ha creato un legame indissolubile. Il tempo ha rinnovato non soltanto il dolore, ma soprattutto la rabbia per una tragedia che ancora cerca una verità negata. Grazie all’eccezionale lavoro della Commissione d’Inchiesta presieduta dal Senatore Silvio Lai, negli ultimi due anni si è riusciti a portare alla luce importanti particolari sulla vicenda che potrebbero condurre alla revisione del processo».

A Livorno era presente anche una delegazione di parenti delle Vittime ercolanesi del disastro del Moby Prince guidato da Giuseppe Tagliamonte che nella tragedia perse il fratello Giovanni: «Il lavoro della Commissione d’Inchiesta ci fa ben sperare sulla riapertura del processo. Per noi familiari questa resterà per sempre una giornata particolare, siamo contenti di aver avuto la vicinanza dell’Amministrazione cittadina che, dopo tanti anni, ha partecipato a questa commemorazione che si tiene ogni anno a Livorno».

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