La Corte di Cassazione annulla l’assoluzione di un infermiere accusato di molteplici omicidi in un Rsa di Ascoli Piceno. In arrivo un nuovo processo.
Le morti sospette ad Ascoli Piceno
Ebbene sì, la Cassazione ha deciso di rivedere la sentenza che dava la piena assoluzione all’infermiere Leopoldo Wick. L’operatore sanitario che lavorava alla Rsa di Offida ad Ascoli Piceno, è ritrovato al centro di un caso che riguardava alcune morti sospette di anziani ospiti della struttura dell’Asur Marche. La prima a segnalare queste morti anomale è stata un’operatrice socio sanitaria che, non trovando ascolto nei suoi superiori, si era rivolta direttamente ai carabinieri.
Le accuse contro Wick
L’accusa mossa contro l’infermiere all’inizio era quella di aver somministrato alcuni farmaci agli anziani, del tutto inadatti alle cure mediche, in seguito l’accusa si è spostata sull’aver commesso ben sei omicidi e di essersi macchiato anche di tentato omicidio tramite insulina e psicofarmaci. L’infermiere era stato arrestato nel giugno del 2020, ma dopo nemmeno un anno è stato rilasciato nuovamente perchè l’ergastolo che era stato inflitto in primo grado era stato annullato in appello.
Le altre indagini
La Procura aveva anche fatto ulteriori indagini rilevando un deciso picco di mortalità nella Rsa, con il doppio dei decessi rispetto alle altre strutture per anziani nel territorio che si trovano ad Ascoli Piceno e Acquasanta Terme. Wick si è sempre professato innocente e i suoi legali hanno mosso ricorso sottolineando l’erronea applicazioni sull’utilizzabilità delle prove, tra cui quelle prelevate dai cadaveri dei pazienti dell’Rsa.
La Cassazione però ha valutato valide i campioni raccolti e ha annullato la sua assoluzione programmando un nuovo processo per l’infermiere.