Niente più rumori importuni e chiassosi che da anni pervadono le strade e le piazze del centro storico sia di giorno che di notte. Questa la sentenza emessa dal Tribunale di Napoli – X Sezione Civile -emessa dal giudice monocratico Anna Maria Pezzullo in seguito al ricorso presentato dai residenti di piazza Bellini a Napoli sulla movida selvaggia.
Il risarcimento danni e le misure cautelative imposte al Comune sulla movida
Il Comune di Napoli è stato così condannato al risarcimento di oltre 230mila euro nei confronti di una decina di ricorrenti, tutti residenti in piazza Vincenzo Bellini e nelle vie limitrofe. Ognuno, dunque, avrà diritto così a 33mila euro, alla luce della compromissione del loro “diritto al riposo e alla vivibilità nelle proprie abitazioni”.
Inoltre, secondo quanto si apprende dal dispositivo di legge emanato, l’Amministrazione ha l’onere di intervenire al più presto. Infatti è ormai doveroso mettere un punto a un fenomeno come quello in questione purtroppo assai radicato. Spesso, infatti, nei fine settimana piazza Bellini si trasforma in un locale a cielo aperto, con migliaia di giovani che creano una grande confusione, anche con tamburi e altri strumenti musicali. Una situazione insostenibile per i residenti, oramai stanchi di subire questi disagi, soprattutto nelle ore notturne.
Così un gruppo di cittadini si è rivolto al giudice per porre un freno all’anarchia della movida cittadina. Il Tribunale ha dato ragione a queste persone ed ora il Comune dovrà mettere in campo soluzioni per tamponare questa situazione di forte disagio.
Tra queste rientrano l’installazione di barriere fonoassorbenti o fonoriflettenti, tese ad attenuare l’inquinamento acustico. Inoltre potrebbe essere imposto il divieto di utilizzo degli strumenti musicali o di qualunque altra attrezzatura amplificatrice di suoni senza una previa autorizzazione. E infine impellente risulta anche l’impiego di un sistema di controllo efficiente. Si tratta di soluzioni che hanno l’obiettivo di allontanare le persone dalle aree pubbliche interessate oltre l’orario di chiusura delle attività commerciali.
La vicenda su piazza Bellini
Del resto le segnalazioni di una movida tutt’altro che sana e tranquilla che imperversa nelle strade e nelle piazze del centro storico, che lede il diritto alla salute di tanti cittadini, non sono certo delle novità. La vicenda affonda le proprie radici nel 2017. E il ricorso, accettato oggi all’interno delle aule del Tribunale, risale a 7 anni fa, al 2018. Infatti le amplificazioni dei tamburi, dei bonghi, dei tamburelli e di altri strumenti musicali hanno fatto sì che negli anni una delle piazze più famose di Napoli si trasformasse in un’orchestra a cielo aperto. Dato confermato anche da una perizia tecnica. Al termine delle indagini si è constatato come il fenomeno si sia aggravato anche a causa degli assembramenti di migliaia di giovani.
Il precedente giudiziario di Brescia
In ogni caso, la decisione presa dal Tribunale nei giorni scorsi rappresenta un importante traguardo in tema di inquinamento acustico. Un giudizio ascrivibile all’interno di un orizzonte giuridico già radicato all’interno di molti Tribunali dell’Italia settentrionale confermato dalla Corte di Cassazione. Basti pensare ad un simile precedente verificatosi a Brescia. In occasione del quale emerse l’esistenza di danni biologici e patrimoniali per la movida “a causa del rumore antropico per gli schiamazzi di avventori di alcuni locali che stazionano nei pressi dei plateatici o dei locali sul suolo pubblico“.
Le reazioni dei cittadini e gli interventi di Gennaro Esposito
La sentenza emanata dal Tribunale ha scatenato nei giorni scorsi non poche polemiche. Da un lato questo evento rappresenta una vera e propria conquista per i cittadini napoletani. In questa battaglia sono stati rappresentati in veste legale dal consigliere comunale di Azione e presidente del Comitato per la Vivibilità Gennaro Esposito.
Del resto, sono anni che il presidente si batte affinchè le parole “divertimento” e “movida” non siano sinonimi di “molestia”. Si ricordino, infatti, le importanti battaglie condotte dall’attivista durante il mese di aprile dell’anno scorso. Si ricordi il ricorso d’urgenza proposto dai cittadini residenti nella zona di Cisterna dell’Olio. In quella circostanza, laddove i cittadini lamentavano la convivenza ormai diventata insostenibile con i ben 30 locali che popolavano le vie tra piazza Dante e piazza del Gesù Nuovo, la sua voce si fece sentire più forte che mai.
A proposito della sentenza emanata dal Tribunale nei giorni scorsi, ha parlato di una sentenza “storica“, che “riconosce il grave danno alla salute subito dai dieci cittadini che hanno avuto il coraggio di intraprendere questa battaglia legale“. “Ci auguriamo che il Comune – ha proseguito il presidente – si attivi tempestivamente per tutelare non solo i diritti dei cittadini che hanno avuto il coraggio di intraprendere questa battaglia, questo è scontato, ma anche di tutti i residenti che vivono questo grandissimo disagio“.
La risposta da Palazzo San Giacomo dopo la sentenza su piazza Bellini
La sentenza ha creato malumori anche all’interno di Palazzo San Giacomo. Del resto, questa decisivo verdetto del Tribunale di Napoli ha messo in crisi le politiche messe in campo dall’Amministrazione comunale dell’ex primo cittadino Luigi De Magistris. I legali del Comune stanno adesso valutando la possibilità presentare appello, nel timore però che una mossa del genere possa originare nuovi ricorsi simili.
In ogni caso, non si dimentichino le tante azioni varate due anni fa a tutela della vivibilità cittadina dal Comune di Napoli. Tra queste, ricordiamo il Regolamento di Polizia e Sicurezza urbana, che già prevedeva il divieto degli strumenti di amplificazione e l’utilizzo di strumenti di percussione sia all’esterno dei locali che per strada. Ad eccezione delle attività autorizzate per eventi.
Gli obiettivi che il Comune si propone di raggiungere
Un altro grande obiettivo che l’amministrazione si pone di raggiungere riguarda l’aggiornamento della disciplina del Piano di zonizzazione acustica comunale. Poi, per il tramite dell’ufficio Tutela dell’Ambiente, della Salute e del Paesaggio, sta elaborando nuove normative in materia di ‘movida’, allineandosi rispetto alle politiche intraprese dalle altre grandi città italiane. In questo nuovo Regolamento è stata approvata anche la sanzione di “abuso del titolo” anche nei casi di violazione della legge sull’inquinamento acustico ex L. 447/1995.
In base a queste direttive, i locali non autorizzati ad emettere musica o in violazione dell’autorizzazione rilasciata sono passibili di sanzioni. Ed è previsto non solo il pagamento di una multa, ma anche, in caso di recidiva, una sospensione dell’attività, fino alla chiusura. A tal proposito, non si sono fatti mancare gli interventi della Polizia Municipale. L’Amministrazione comunque non cesserà di presidiare le zone maggiormente interessate per garantire il rispetto delle norme vigenti e, se necessaria, l’applicazione di sanzioni più severe avverso gli esercenti.
Del resto, non possiamo non dimenticare che le piazze del centro storico partenopeo sono da sempre state un luogo di ritrovo. Qui, il rumore è causato principalmente dai frequentatori dei tanti bar e locali che popolano le strade del cuore cittadino. Alla luce di ciò, quindi, è necessario coniugare da un lato il diritto alla socialità e dall’altro il diritto al riposo dei residenti. Si trattano infatti di due diritti fondamentali dell’individuo, che vanno pertanto rispettati e tutelati. Dunque l’Amministrazione Comunale sta mettendo in campo tutte le misure necessarie per limitare il disturbo della quiete pubblica.
Le probabilità di confronto
Inoltre, l’Amministrazione Comunale sta valutando la presentazione del ricorso avverso la sentenza eccependo le argomentazioni del Giudice nella motivazione del dispositivo. Infine, il primo cittadino Gaetano Manfredi porterà il tema a livello nazionale. Interessante a tal proposito la sua proposta di allestire un confronto con le altre città del nostro Paese che presentano problematiche analoghe.
Così, alla luce di questo importante traguardo raggiunto dal Tribunale in materia di inquinamento acustico, si apre un nuovo capitolo per la movida diurna e notturna di piazza Bellini. Con lo scopo di raggiungere un bilanciamento tra la vivacità e l’esuberanza del centro storico da un lato e l’osservanza della quiete pubblica dall’altro, all’interno di uno dei poli più affascinanti della vita culturale e notturna partenopea.