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Ciro Esposito, Napoli ricorda il tifoso ucciso a Roma da De Santis

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Con una cerimonia pubblica tenutasi stamattina al Maschio Angioino, è stato ricordato Ciro Esposito. Il ragazzo napoletano perse la vita in seguito agli scontri avvenuti poco prima del fischio d’inizio della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina nel 2014.
Nel corso della cerimonia è stato presentato un progetto socio-educativo per la sicurezza stradale dei ragazzi, che raccoglie le indicazioni contenute in un libro a fumetti dov’è proprio Ciro la figura-guida che promuove e sostiene il rispetto delle regole.

Le dichiarazioni della mamma di Ciro, Antonella Leardi

A quanto pare la memoria di Ciro, con l’impegno della mamma e delle persone come voi che sono ancora molto attente, non è cambiata tanto.” – dichiara la signora Leardi, che poi continua – “Una cosa che a me dispiace molto è che veramente c’è poco interesse a divulgare un messaggio di non violenza, soprattutto nel mondo del calcio.

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Parola al Sindaco De Magistris

Durante la cerimonia è intervenuto anche il Sindaco De Magistris: “Per me è stato spontaneo schierarmi subito su Ciro, andarlo a trovare ed evitare subito che quel dibattito odioso potesse proseguire. Però è vero” – continua il Sindaco – “ è molto difficile, perchè la narrazione complessiva nel paese è che Ciro era colpevole perchè napoletano, di Scampia e tifoso del Napoli.
Il primo cittadino ha poi concluso: “Quello che mi ha colpito è stata la grande forza umana e di vita di Antonella, perchè nemmeno nei momenti più drammatici è mai venuta una parola di odio, di vendetta o di rancore, ma solo una ricerca forte di giustizia“.

http://multimediale.comune.napoli.it/index.php?n=7690

Un momento dell’iniziativa con Antonella Leardi e Luigi De Magistris
Un altro momento della conferenza stampa

Di seguito ciò che successe il 3 Maggio 2014:


La dinamica degli scontri

Roma, domenica 3 maggio 2014, poche ore prima dell’inizio della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli un corteo di tifosi napoletani percorse viale di Tor di Quinto in direzione dello stadio Olimpico, scortato dalla polizia. All’improvviso, vennero sparati diversi colpi di pistola che colpirono tre ultrà napoletani. Tra loro, Ciro Esposito, tifoso napoletano di 31 anni, le cui condizioni apparvero subito gravissime.

La morte di Ciro Esposito

Ciro Esposito muore dopo 53 giorni di agonia, il 25 giugno del 2014, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Gemelli di Roma, dove era ricoverato. Le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate dopo svariati interventi chirurgici che avevano fatto sperare in un miglioramento. Cosciente quasi fino all’ultimo, era poi entrato in un coma irreversibile.
I funerali si sono poi svolti il 27 Giugno 2014 a Scampia.

A sparare fu un ultrà romanista, Daniele De Santis, 48 anni.

Chi è Daniele De Santis

Da leader indiscusso della curva sud romanista, sempre in gruppi di estrema destra, capace di interrompere un derby della capitale o di ricattare l’allora presidente della Roma Franco Sensi.
Decide poi, forse obbligato dai tanti Daspo, di stare lontano dagli stadi. Non ha una moglie, non ha figli, l’unica passione, tatuata ripetutamente sul suo corpo, la ‘magica Roma’. Da alcuni anni faceva il custode di un campo sportivo con annesso chiosco proprio a poca distanza dallo stadio Olimpico.

«Tifoso del Napoli ucciso da una bravata», la sentenza choc

Non ci fu agguato. Non ci fu alcuna rissa. Le bombe carta? Una «suggestione collettiva».  Parliamo delle motivazioni della sentenza di appello dei giudici della prima Corte di Assise di Roma, i quali – pur confermando la sentenza di condanna per l’imputato – hanno ridotto la pena inflitta a Daniele De Santis per l’omicidio di Ciro Esposito. I 26 anni comminati in primo grado si sono così ridotti a 16.

 

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