Vendevano pezzi d’auto rubati: 3 arresti tra Napoli, Volla e Cercola. Stamattina i Carabinieri della Tenenza di Cercola hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Nola su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 indagati residenti nei comuni di Napoli, Cercola e Volla, gravemente indiziati dei reati di concorso in riciclaggio, ricettazione, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, falsità materiale commessa da privato e detenzione illegale di arma clandestina, commessi a Cercola nel mese di gennaio 2025.
Il kit per smontare le auto
Le indagini sono state avviate a seguito dell’arresto, avvenuto a gennaio 2025, di uno degli indagati — attualmente ancora detenuto presso struttura carceraria – trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa completa di colpi, autovetture rubate, jammer, stampante professionale per la riproduzione di carte di circolazione, targhe italiane ed estere, kit per punzonatura e falsificazione telai, oltre a materiale vario per montaggio e smontaggio parti di auto.
Le targhe false
Le successive investigazioni, effettuate dai Carabinieri di Cercola e coordinate dalla Procura di Nola , hanno permesso di raccogliere indizi di reità nei confronti dell’arrestato e di due suoi complici che, in molteplici occasioni, si sono resi responsabili dello smontaggio, modifica e sostituzione di parti di autovetture di grossa cilindrata provento di furto, procedendo poi alla loro reimmatricolazione, con l’apposizione di nuove targhe, la riproduzione fedele di carte di circolazione e la punzonatura di nuovi numeri di telaio, attività che avrebbero impedito il rintraccio da parte delle forze dell’ordine.
Di fondamentale importanza è risultata l’analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza presente all’interno di un’area parcheggio, adibita dagli indagati a luogo di montaggio e smontaggio delle autovetture. E’ doveroso rappresentare che il presente procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e che l’indagato, per le vicende su indicate, non può essere considerato colpevole sino a passaggio in giudicato della sentenza di condanna.