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venerdì, Luglio 4, 2025
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Orologi di lusso e 400mila euro in contati, scovati i prestanome del boss Pecorelli

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I familiari del boss Oscar Pecorelli avrebbero intestato a prestenomi immobili e imprese esercenti il commercio di calzature, cuoio e pellame, nonché l’attività di lavanderia e di trasporto su gomma, sia per eludere l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali sia per finalità speculative e per frodare il fisco attraverso l’utilizzo di false fatture, quantificate in circa 10 milioni di euro. Nel mese di giugno 2024 erano già stati sottoposti a sequestro 8 immobili, 12 lotti di terreno, 5 complessi aziendali, 2 autovetture, 1 ciclomotore, 20 orologi di lusso, 90 rapporti finanziari e circa 400 mila euro in contanti per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.

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La famiglia del boss Pecorelli

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e personale del Nucleo Investigativo Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di del boss Pecorelli, Mariangela Corrazza e Rosario Pecorelli: due sottoposti alla custodia cautelare in carcere ed uno agli arresti domiciliari.

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Il gruppo di Ncopp Miano

Sono gravemente indiziati di associazione armata di stampo mafioso, riciclaggio,
autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso, frode fiscale e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Dalle indagini svolte, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, è emerso che un il capoclan Pecorelli, sebbene ininterrottamente recluso dal 2010 in seguito ad una condanna all’ergastolo per omicidio premeditato, avrebbe continuato a ricoprire un ruolo carismatico e di vertice all’interno della fazione di ncopp Miano.

In particolare, grazie ad una notevole disponibilità di denaro contante, la famiglia dell’indagato avrebbe concesso prestiti a tassi usurari in modo abituale ed organizzato, pretendendone la restituzione con minacce e intimidazioni, ed investendo altresì le somme illecitamente accumulate in orologi di lusso dal valore enormemente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, reperendoli finanche Dubai con pagamenti in criptovaluta.

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