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venerdì, Marzo 29, 2024
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Notturno cacciati da Scampia, le minacce alla moglie dell’ex boss:«Ti diamo due ore di tempo»

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Una faida vera e propria. Iniziata con il pentimento di Gennaro Notturno e poi proseguita con l’intenzione di collaborare del fratello Raffaele. Proprio quest’ultimo sarebbe ben presto finito nel mirino dei Raia divenuto gruppo autonomo e sempre più determinati a cacciare da Scampia gli esponenti della famiglia dei ‘vettori’. Tra gli episodi più significativi di questa epurazione quello contenuto nell’ultima ordinanza che ha decapitato i vertici del nuovo gruppo di Scampia: in esso si racconta che alcuni affiliati dei Raia avrebbero tentato di bruciare la porta di ingresso dell’abitazione dei parenti dell’ex boss dello Chalet Baku, probabilmente gli uomini del clan avrebbero intimidito l’ex moglie e la figlia di Notturno dopo aver appreso la notizia dell’inizio della sua collaborazione con la giustizia. Secondo la denuncia dell’ex consorte di Raffaele Notturno Mimì un gruppo di uomini l’avrebbe minacciata: “Ti do due ore di tempo, se tra due ore non te ne vai ti buttiamo la benzina sotto la porta, ti facciamo prendere fuoco a te, a tua figlia e a tuo marito dentro casa …se non viene tuo marito ti facciamo saltare in aria con tutta la casa… se non viene prendo i tuoi suoceri e gli spariamo in testa, hai capito? Ti do due ore di tempo“. Giunti sul posto i carabinieri constatavano che, effettivamente, fuori l’abitazione della donna c’era del liquido infiammabile, resti di una carta appena bruciata e alcuni frammenti di un’ogiva.

La nuova faida svelata dal pentito Pasquale Paolo

A raccontare ai magistrati cosa è accaduto negli ultimi mesi le rivelazioni bomba del nuovo pentito del clan Di Lauro, Pasquale Paolo detto ‘lallone’. Il giovane, classe 1994, è il figlio di Raffaele Paolo ‘o rockets, storico esponente dei Di Lauro e da qualche mese latitante. Paolo junior, dopo la condanna a nove anni per associazione, ha deciso di collaborare con la giustizia spiegando come si è arrivati allo scontro tra i Raia e i Notturno. In uno dei suoi ultimi verbali ha spiegato:”Costantino Raia lo conosco bene, sono stato di recente detenuto con lui,a Melfi
(2021/2022), finché non èstato trasferito a Marassi, e spesso mi intrattenevo con lui. Come mi ha riferito lui, la famiglia Raia comanda nello Chalet Baku, avendo cacciato Raffaele, il padre del chiattone – Nicola Notturno – che uccisero nella 167. Mi disse che, qualche tempo dopo l’omicidio, loro (la famiglia Raia) si era “presa”lo Chalet Baku,e avevano “chiuso”  Raffaele Notturno in casa, nel senso chen on contava più niente
e non poteva fare affari, droga, nulla. “Come regola criminale”, Raffaele Notturno avrebbe dovuto anche “fisicamente” lasciare lo Chalet Baku, e se sta ancora là è grazie ad Antonio Michelò ed a Tonino Abbinante, il padre di Arcangelo, per come mi disse sia mio padre che Costantino Raia. 
Costantino mi disse che loro non erano ben visti per quello che avevano fatto, perché comunque la famiglia Notturno era una famiglia rispettata, e che per questo non si fidavano di nessuno. Mi
diceva che la “baracca”, cioè lo Chalet Baku, lo portavano avanti lui ed i suoi fratelli, tutta la famiglia Raia”.

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