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sabato, Aprile 20, 2024
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Camorra. Scissionista trucidato in vacanza sul lungomare, alla sbarra i presunti killer

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Indagini chiuse per mandanti, esecutori materiali e quelli che aiutarono i killer nella preparazione e nella fuga dopo l’omicidio del boss Gaetano Marino ‘o moncherino
avvenuto sul lungomare di Terracina, dove era in vacanza con la famiglia nell’agosto del 2013. A breve potrebbe iniziare il processo.  L’ordinanza di custodia cautelare in carcere  il 14 novembre scorso aveva colpito i due uomini del commando e i due basisti degli Abete-Abbinante che ‘punirono’ con la morte ‘o moncherino perchè si era avvicinato alla Vanella e come ‘vendetta’ per l’omicidio di Ciro Abrunzo, cugino di Abbinante e nipote di Abete.

In manette erano così finiti il 27enne ras scissionista Arcangelo Abbinante, figlio del boss Antonio, e il 41enne Giuseppe Montanera, accusati di essere rispettivamente l’esecutore e il coesecutore dell’agguato. L’arresto era scattato anche per il 50enne Carmine Rovai e il 55enne Salvatore Ciotola, che avrebbero invece fornito l’appoggio logistico al gruppo di fuoco partito da Napoli: il primo affittando gli appartamenti utilizzati come base dal gruppo di fuoco ed entrambi per essersi messi alla ricerca della vittima designata anche nel giorno dell’agguato. Come riportato dal Roma il Tribunale del Riesame della capitale ha infatti confermato il provvedimento cautelare a carico di Abbinante, Montanera e Rovai. Ciotola aveva invece rinunciato al ricorso. Il quinto indagato, Pasquale Riccio, in ragione del suo status di collaboratore di giustizia non era stato destinatario di alcuna misura.

 

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