domenica, Luglio 20, 2025
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Osimhen aveva predetto lo scudetto, l’aneddoto di quest’estate con Anguissa

Victor Osimhen, capocannoniere della Serie A in gol da 9 partite consecutive, non ha alcuna intenzione di fermarsi e anzi mette nel mirino il traguardo grosso:Vogliamo scudetto e Champions League. L’attaccante nigeriano ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui parla di vari aspetti della sua vita privata e professionale. Dalla nascita della figlia 7 mesi fa alle sirene della Premier. Ma lui, assicura, ora pensa solo al Napoli: Credo sia un’ambizione di tutti i giocatori. E chissà, un giorno… In questo momento, le assicuro, non mi sfiora neanche il pensiero. Mi distrarrebbe da una stagione bellissima. Solo Napoli. Punto.

Nel corso dell’intervista, Osimhen rivela anche un retroscena risalente a quest’estate. C’è stato infatti un momento particolare in cui è nata la consapevolezza di poter lottare per lo scudetto. “Prima ancora che cominciassimo a vincerespiega il bomber -. E c’è una foto conservata che testimonia il momento. Era estate e dopo un allenamento abbastanza duro parlavo con Anguissa. Gli dissi: ‘Frank, sai che la nostra squadra è forte e possiamo provare a vincerlo veramente lo scudetto’. Lui era scettico e io lo convincevo. Si avvicina Spalletti e ci chiede di cosa parliamo. Glielo dico, lui mi guarda e dice: ‘Se i tuoi compagni si convincono, come lo sei tu, sì che possiamo provarci’. È nata così la nostra bellissima storia, fatta di partite, di allenamenti, di uomini che non si risparmiano. Fatta di leader”.

Il rapporto con Luciano Spalletti

Il vostro segreto? Tutto sommato siete una squadra giovane e rivoluzionata l’estate scorsa.
“Ci curiamo l’uno dell’altro, in ogni momento. Ciascuno dà la carica all’altro, e se qualcuno è in difficoltà siamo pronti a dargli una mano. C’è solidarietà, difficile spiegarla a chi non la vive. La convinzione di ognuno serve per la collettività. E quando ci credi ti senti forte, quando sei forte vinci. Poi c’è il mister che rappresenta il cervello della squadra. Sa una cosa a cui penso? Se un giorno dovessi fare l’allenatore mi piacerebbe essere come lui”.

Com’è lui?
“Fuori dal campo un papà: pronto ad ascoltare e a suggerire consigli su qualsiasi cosa. In allenamento Spalletti è molto severo, rigoroso. Si arrabbia anche. Soprattutto con chi non dà il 100 per cento”.

E con lei succede?
(Gli scappa una risata) “Certo. È successo in passato e probabilmente accadrà ancora. C’è una cosa che lo fa uscire pazzo: quando vede che uno non rende per quello che può. Il primo a dare il massimo è lui, pretende da noi la stessa cosa”.

Sugli obiettivi scudetto e Champions League

Che potrebbe essere anche doppio: scudetto e Champions. Ci pensate tra di voi?
“Siamo a marzo e c’è ancora tempo davanti. Ma, sì, voglio tutto, vogliamo tutto. Stiamo dando la nostra vita per raggiungere questo successo. Lo meritiamo, stiamo sacrificando ogni cosa per raggiungerlo. Ci siamo quasi, ma guai a distrarci proprio adesso. La nostra mentalità è sempre la stessa, in Italia e in Europa: imporci e vincere”.

I gol e il rapporto con Kvara

I suoi gol a volte sono sorprendenti, non convenzionali. Istinto, testa, fortuna o solo tecnica?
“Testa. In campo io guardo tutto. Corro e guardo. Devi decidere in un secondo se non vuoi dare il tempo al difensore. Diciamo che sono veloce di pensiero!”.

Con Kvara intesa perfetta.
“Perché c’è stata empatia dal primo momento. Lui è fortissimo, ma anche un ragazzo d’oro. Questo per me conta”.