Il bambino era affetto da talassemia, ma è stato salvato dal padre. Dimesso dall’ospedale di Bergamo, ora potrà tornare a svolgere una vita normale grazie ai genitori. “Finalmente può andare all’asilo. Per me non c’è cosa più bella da vedere, è meraviglioso“. Queste le parole del padre.
La talassemia e il primo tentativo
Aveva già subito un trapianto di midollo alla tenera età di 3 anni, e sempre dal padre. Fu portato dai genitori all’ospedale Meyer di Firenze per alcuni segni di malessere, poi la febbre alta. La diagnosi era talassemia, una patologia ereditaria del sangue (anche chiamata anemia mediterranea, in quanto più frequente nelle persone di origine mediterranea) che colpisce gravemente i globuli rossi. Nel 2021 si rende necessario il trapianto del midollo, che gli verrà donato dal padre. A seguito dell’intervento, purché riuscito bene, tale donazione genera la malattia da trapianto contro l’ospite (Graft versus Host Disease, GvHD), complicanza che danneggia in modo compromettente i polmoni. Necessitando di un trapianto dell’organo principale dell’apparato respiratorio, il piccolo è trasferito all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Il gesto eroico del padre
Qui i medici, ricoverato il piccolo con supporto respiratorio, informano i genitori del vantaggio rappresentato dal ricevere un polmone dal padre, in quanto il bambino aveva già ottenuto il midollo, e quindi l’immunità, dal genitore, eliminando il rischio di rigetto dell’organo da parte del corpo del ricevente. L’intervento però, ha un tasso di difficoltà altissimo e con pochissimi precedenti in Europa. Ma i genitori accettano, con speranza e fiducia. L’operazione, svolta in sale adiacenti e coordinata dal dottor Michele Colledan per il bambino e dal primario di chirurgia Alessandro Lucianetti per il padre, riesce. Dopo due settimane di respirazione assistita (tramite il sistema ECMO, ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), il piccolo riprende la corretta funzione polmonare. Il polmone donatogli dal padre è perfettamente funzionante, mentre il padre avrà soltanto il 20% di riduzione del volume polmonare, e il 21 febbraio il piccolo è dimesso dall’ospedale. Una storia a lieto fine per una famiglia che certamente avrà un legame particolare per tutta la vita.
