La chiamata al 112 è partita da un appartamento a piazzetta Nilo nel Centro Storico di Napoli: “Fate presto, correte. Mio figlio mi ha picchiato!”. I carabinieri della pattuglia mobile dei carabinieri è arrivata sul posto e i militari hanno insistentemente bussato alla porta che è stata aperta da un ragazzo. Alle sue spalle, il padre fa segno di entrare mentre il figlio dice che senza “mandato” non consentirà loro di varcare la soglia.
CARABINIERI BLOCCATI FUORI LA PORTA
Il 23enne sbatte la porta in faccia ai carabinieri. Ancora colpi sul battente blindato. Il giovane fa capolino nuovamente ma questa volta ha un cellulare in mano e riprende tutto. Senza mandato non avrebbe fatto entrare nessuno e intanto registra le reazioni dei carabinieri. Non fa in tempo a chiudere di nuovo che i militari entrano, accogliendo lo sguardo smarrito dell’anziano come una disperata richiesta di aiuto.
Il ragazzo, allora, colpisce i carabinieri, uno con una gomitata alla gola l’altro sbattendolo contro la parete. Una reazione furente, domata solo grazie al provvidenziale intervento di altre pattuglie. Il giovane finisce in manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ed è ora in tribunale, in attesa di essere giudicato con rito direttissimo. Secondo quanto ipotizzato, violenze del genere, mai denunciate, non erano una novità.