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Piazza di spaccio ‘familiare’ a Ponticelli, scarcerata Antonella De Stefano

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A tirarla in ballo era stato il nipote, Tommaso Schisa, figlio della sorella Luisa De Stefano, nel maxi blitz che nell’ottobre del 2023 (leggi qui l’articolo) scompaginò il clan Minichini-De Luca Bossa. La donna invece, nonostante le pesanti accuse a suo carico ha ottenuto i domiciliari fuori regione (con braccialetto elettronico): tutto merito dei suoi legali, gli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo, riusciti a convincere il gip della attenuazione delle esigenze cautelari per la ‘pazzignana’. Secondo l’accusa la donna, insieme al marito Michele Damiano, avrebbe gestito una piazza di spaccio nell’isolato 10 del rione De Gasperi. A raccontarlo agli inquirenti era stato lo stesso nipote che aveva spiegato:«Mia madre – diceva Schisa – da sempre fa la droga e… la piazza di spaccio era nell’abitazione della mia famiglia…quando ci siamo messi con i Minichini e i De Luca Bossa si è trasferita nell’abitazione di mia zia De Stefano Antonella. La piazza di spaccio in oggetto ha un guadagno di circa 15mila euro al mese». Schisa aveva addirittura raccontato che la zia e lo zio erano diventati de facto i reggenti del clan:«Dopo l’arresto di mia madre per l’omicidio Colonna-Cepparulo mi sono trovato in difficoltà e mi sono occupato personalmente di scendere a Ponticelli, da Marigliano, per risolvere la situazione. In seguito al mio intervento hanno iniziato a collaborare per la gestione della piazza Anna ‘a cafona, mamma di mio zio Damiano e il figlio Gianni Esposito, il cui padre è Peppe ‘o maccarone, collaboratore di giustizia. In seguito all’arresto di mia madre avevo stretto un accordo con Romano e con ‘a ceccia nel senso che potevano acquistare la droga dove volessero , pagando a noi Schisa 5mila euro al mese». La donna lo scorso settembre aveva incassato dieci anni e dieci mesi.

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