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giovedì, Aprile 18, 2024
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Punito per uno sguardo di sfida, tutte le accuse contro Petriccione Junior

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Avrebbe voluto vendicarsi per uno sguardo di troppo, uno sguardo di sfida. Ma anche perchè era venuto a sapere che quel giovane aveva sparlato di lui covando dell’odio. Sono queste le motivazioni alla base dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, al termine di attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Le manette sono così scattate per Salvatore Petriccione junior, figlio del fondatore della Vanella Grassi Salvatore ‘o marenar. Il giovane è ritenuto gravemente indiziato del reato di lesioni personali pluriaggravate, eseguite con metodo mafioso.

L’indagine nasce a seguito del pestaggio di un giovane ventenne di Melito di Napoli, verificatosi nella notte del 07 gennaio 2021 nei pressi dello Stadio Landieri di Scampia. In particolare, la vittima, mentre si trovava a bordo della sua autovettura, parcheggiata in Largo Dino Battaglia, fu raggiunta da un gruppo di persone, tra cui Petriccione junior che – dopo aver circondato l’auto del giovane ed aver infranto con un girabacchino il finestrino lato guida del veicolo, lo picchiarono violentemente al volto, procurandogli gravi lesioni. A seguito del pestaggio, la vittima fu ricoverata in prognosi inizialmente riservata presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. Una delle persone ascoltate dai carabinieri avrebbe riferito che il giovane avrebbe saputo che l’altro ragazzo “lo schifava”, ragion per cui gli avrebbe voluto dare una lezione, secondo la Procura. E così i carabinieri piano piano sono riusciti a ricostruire due possibili moventi del raid. Il primo è fornito dalla ex fidanzatina della vittima che ha riferito ai carabinieri di una precedente lite avvenuta tra quello che era il suo ragazzo e Petriccione junior alcuni mesi prima del pestaggio. La seconda, svelata dalla stessa vittima che, invece, ha raccontato che dietro l’aggressione ai suoi danni sospettava ci fosse il padre della sua ex ragazza che avrebbe voluto avere ‘soddisfazione’ a suo dire perchè mesi prima il giovane avrebbe colpito la ragazza con uno schiaffo. Grazie all’acquisizione dei telefonini delle persone coinvolte i militari sono riusciti a risalire a Petriccione junior grazie all’auto usata per il raid, una Fiat Panda di colore nero, elemento questo che ha portato alle accuse contro il giovane.

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