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martedì, Aprile 30, 2024
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Rider colpito da arresto cardiaco a Napoli, Raffaele gli salva la vita: “Sapevo cosa fare, poi ho sentito di nuovo il battito”

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La prontezza di spirito di un inserviente di un condominio della Riviera di Chiaia, a Napoli, ha salvato la vita di un rider sessantaduenne vittima di un arresto cardiaco mentre stava svolgendo il proprio lavoro. L’eroe di questa storia è Raffaele Coppola (in foto), 35 anni, sposato e padre di una bimba, era in servizio in un palazzo nel quale lavora come inserviente pulitore e anche nel ruolo di ‘secondino’ che opera in portineria quando è assente il titolare.

La scena che è stata registrata dalla telecamera di sicurezza del condominio, è drammatica. Si vede il rider, che aveva appena fatto una consegna nello stesso palazzo, cominciare a barcollare appena sistematosi in sella al suo ciclomotore. Due passanti, una donna e un uomo, si accorgono che c’è un problema e chiedono aiuto a gran voce. A questo punto entra in scena Raffaele Coppola che si precipita in strada, solleva l’uomo e lo adagia sul marciapiede e subito dopo comincia a praticargli un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Le manovre rianimative durano diversi minuti fino quando arriva un’autoambulanza del 118. Il rider viene portato nell’ospedale Don Bosco dove viene stabilizzato. L’uomo è salvo e deve la vita al giovane secondino della Riviera di Chiaia. Dovrà rimanere ancora un po’ di tempo in ospedale per le cure e poi potrà tornare a casa.

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La drammaticità dell’evento sta tutta nel racconto di Coppola. “Ho sentito le grida di aiuto dei passanti – spiega – e sono sceso in strada. L’uomo era accasciato sul ciclomotore. L’ho sollevato e adagiato sul marciapiede, dopo averlo liberato dello zaino che aveva sulle spalle e della giacca a vento. Era privo di conoscenza, cianotico e non si sentiva il battito cardiaco. Una passante aveva già chiesto l’intervento del 118 e mi sono fatto passare il suo telefonico con il quale sono rimasto in contatto con il medico. A quel punto ho cominciato le manovre rianimatorie. Sapevo come comportarmi perché qualche anno fa lavoravo nella vigilanza non armata e avevo seguito un corso. Gli ho praticato due insufflazioni d’aria e solo a quel punto ho sentito di nuovo il battito del cuore, anche se non aveva mai ripreso conoscenza. Dopo pochi minuti è sopraggiunta l’ambulanza che lo ha portato in ospedale”.

Che il driver si fosse salvato Coppola lo ha appreso dalla moglie e dal figlio dell’uomo che lo hanno raggiunto in portineria per ringraziarlo. “Per loro e per me quell’incontro è stato un momento di grandissima commozione. Ero preoccupato che non ce l’avesse fatta. Poi lui stesso mi ha mandato dei messaggi con il telefonino. Non ricordava nulla dell’accaduto che gli è stato raccontato dai familiari. Ha detto che appena si sarà rimesso mi dovrà offrire una cena”. (ANSA).

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