L’autopsia sul corpo di Rossella Di Fuorti ha evidenziato come la donna sia morta di emorragia cerebrale. Dunque, non vi è e non vi è mai stata nessuna correlazione con il suo pranzo a base di sushi. Si tratta della 40enne mamma di due bimbi di sette e cinque anni morta lo scorso 9 febbraio ore dopo aver consumato un pranzo a base di sushi e cucina asiatica in un all you can eat della periferia occidentale di Napoli.
IL POST DEL RISTORANTE DI SUSHI
Sulla vicenda è intervenuto con un post sui suoi canali social il ristorante asiatico in cui la donna ha pranzato prima della tragedia. Si tratta del locale Tokyo 2 di Fuorigrotta che, annunciando la sua riapertura, scrive così ai suoi clienti: “Abbiamo assistito ad uno sciacallaggio mediatico. Abbiamo subito diffamazioni anche da colleghi, provocando in noi enorme delusione e amarezza. Siamo una realtà che si è affermata in questi anni con impegno e dedizione ricevendo apprezzamenti da migliaia di clienti. L’autopsia dimostra la totale assenza di correlazione tra l’improvviso decesso della povera signora Di Fuorti e il pasto consumato poche ore prima. Da mercoledì 22 febbraio il locale riaprirà e riprenderà ad essere un punto di riferimento per gli amanti del sushi di Napoli e provincia. Ai familiari della povera signora le condoglianze sincere e sentite di tutta la direzione” scrivono i gestori del noto ristorante.