Un altro caso di bimbo scomparso è tornato alla ribalta delle cronache nazionali. La mamma di Mauro Romano, rapito nel 1977 a Recale, avrebbe riconosciuto le cicatrici del figlio in una foto di Mohammed Al Habtoor. Si tratta del figlio di Khalaf Al Habtoordel, uno tra gli uomini più ricchi degli Emirati Arabi Uniti. Naturalmente solo il test del dna potrà trovare una correlazione tra Mauro e Mohammed. I familiari del bimbo salentino vogliono andare a Dubai per ottenere che l’esame venga eseguito tramite l’intercessione delle autorità consolari, poiché l’emiro ha rifiutato.
LA STORIA DI MAURO ROMANO
Mauro Romano scomparve quasi 44 anni fa nel paesino del Salento. Del suo sequestro è stato accusato un ex barbiere 79enne, amico della famiglia. Il giorno della scomparsa portò il bimbo con la sua Apecar nella sua casa estiva per farlo giocare col figlio. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe poi consegnato il piccolo Mauro a due uomini dall’identità sconosciuta. Adesso si riaccende la speranza di Bianca Colaianni che dal ’77 non ha mai smesso di cercare il figlio scomparso.
“Nelle foto ho riconosciuto due cicatrici – spiega al Corriere della Sera la mamma di Mauro Romano – Una sul sopracciglio, l’altra sulla mano destra, che si procurò con un ferro da stiro. Siamo pronti a partire per Dubai, ma non possiamo andarci da soli. Siamo arrivati fin dove ci è stato consentito: non abbiamo alcun potere per andare oltre. È per questo che chiediamo che la vicenda sia presa in gestione dalle autorità”. Le richieste dei coniugi infatti sono fino ad ora sempre state respinte.
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