Rischiano la stangata i ras del gruppo della Cittadella, o meglio conosciuti come scissionisti del clan Contini. La Procura ha infatti invocato circa un secolo e mezzo di carcere. È stato l’agguato al ras Gioele Lucarelli la prova per gli investigatori che fosse in atto una scissione nel gruppo della Stadera, ‘costola’ del clan Contini nato all’indomani della morte dello storico referente della zona, Paolo Di Mauro.
Queste nel dettaglio le richieste al termine della requisitoria del pubblico ministero nel processo che si svolge con rito abbreviato: chi rischia di più è il ras Gioele Lucarelli per cui sono stati chiesti 20 anni, 20 anni anche per Pietro Lucarelli, 12 anni Iolanda Lucarelli, 18 anni Vittorio Albano, 12 anni Leopoldo Aprea, 15 anni Lucio Cammarota, 20 anni per Mario Rosario De Martino, 4 anni Francesco De Angelis, 12 anni Salvatore Mari, 14 anni Gennaro Ottaiano, 5 anni Ciro Tropeano, 4 anni Giuseppe Pastore, 13 anni Marcella Spiniello.
Le indagini erano partite con il ferimento di Gioele Lucarelli, avvenuto il 20 settembre 2021. Nel corso dell’inchiesta si è scoperto che l’agguato rappresentava la risposta ad un altro episodio simile, avvenuto il 2 settembre 2021 ai danni di Gennaro De Stefano alias “fell ’e carn”. Al centro della contesa, tensione all’interno del “gruppo della Stadera”, costola del clan Contini, in seno al quale è maturata una scissione.
La nuova compagine, oltre alla vendita al dettaglio dello stupefacente, avrebbe fornito droga a piazze stanziali di Ponticelli e Secondigliano, ad Avellino e a quella gestita all’interno del carcere di Salerno, dove uno degli indagati era recluso.