Da Napoli fino a Palermo passando per Avellino: questo il raggio d’azione di una banda di pusher sgominata ieri dai carabinieri di Nola. I militati hanno assestato un duro colpo al narcotraffico arrestando dieci persone: 6 in carcere, 4 ai domiciliari. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Dda, il giro d’affari si aggirava intorno ai 100mila euro al mese.
In carcere sono finiti Fabio Zac Ammendola, Giuseppina Catapano, il presunto capo Raffaele Giugliano, Domenico Giustafierro, Giuseppe Perrotta, Pasqua Teodosia; disposti i domiciliari per Ferdinando La Gatta, Rosa Liberti, Luciano Mancino, Armando Tammaro.
Spaccio in bici e consegne a domicilio
Lo spaccio locale utilizzava scooter e bici elettriche, introdotta durante la pandemia: all’ordine seguiva la consegna a domicilio o in luoghi prestabiliti. I reati contestati sono, a vario titolo, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione a fine di spaccio di droga, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione.
Tra San Gennaro Vesuviano, Ottaviano, Nola e comuni limitrofi, sono stati documentati dai militari molti episodi di vendita di droga di vario tipo, tra cui crack, cocaina e hashish, con consegne avvenute in punti prestabiliti o presso le abitazioni degli acquirenti.
“Sta tutto bloccato”, i pusher contro il passaggio del Giro d’Italia
I pusher avevano difficoltà a consegnare la droga a causa del passaggio del Giro d’Italia. Questo dettaglio emerge in un’intercettazione in cui è stato ricostruito uno scambio di messaggi via WhatsApp tra chi doveva consegnare e l’organizzatrice degli incontri. L’intercettazione risale all’11 maggio 2023 quando la Carovana Rosa passò per Somma Vesuviana e la consegna della droga, prevista per mezzogiorno, arrivò in ritardo.
Il colloquio è incentrato proprio sulla viabilità, fortemente intralciata dal passaggio della manifestazione sportiva: “Sta tutto bloccato”. Poi l’incontro è spostato in una zona non interessata dal passaggio dei ciclisti.


