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giovedì, Aprile 25, 2024
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Strage Corinaldo, la banda a telefono punta il dito sul figlio del boss dei casalesi: «E’ stato lui»

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ANSA. È la notte della strage di Corinaldo, tra il 7 e l’8 dicembre scorso, e in un autogrill lungo l’autostrada un gruppo della ‘banda’ dello spray si imbatte nel trapper Sfera Ebbasta. L’incontro, casuale, era già emerso nei giorni scorsi dalle carte dell’inchiesta di Ancona che ha portato all’arresto di sette persone ma ora spunta un video. Lo pubblica la Gazzetta di Modena: si tratta di pochi secondi di una clip in cui Sfera Ebbasta viene affiancato da quello che gli sembra un fan. Quel giovane a caccia di selfie appena dietro di lui è invece Ugo Di Puorto, uno dei giovani indagati, di ritorno dalla Lanterna Azzurra dove – secondo l’accusa – aveva appena provocato sei morti con i suoi complici.  Nella clip Ugo incalza il trapper che risponde “Yeah, the king, Sfera Ebbasta”. Sfera mima il gesto del cucirsi la bocca e Ugo dietro: “Sta facendo i soldi mentre voi parlate, parlate, guardatelo”.

Dopo il silenzio quasi compatto negli interrogatori di garanzia, gli arrestati per la strage di Corinaldo puntano ad essere ascoltati dai magistrati di Ancona. È quanto filtra dagli avvocati dei sei giovani, sui quali pesa anche l’accusa di omicidio preterintenzionale per i sei morti alla Lanterna Azzurra, e del 65enne presunto ricettatore. Lo riporta la stampa locale.

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“Chiederemo l’interrogatorio alla procura di Ancona”, dice all’edizione modenese del Resto del Carlino Gianluca Scalera, legale che difende tre dei presunti componenti della ‘banda’ dello spray, ovvero Andrea Cavallari, Moez Akari e Souhaib Haddada. “Stiamo valutando se presentare istanza di Riesame”. I suoi assistiti finora hanno fatto dichiarazioni spontanee prendendo le distanze dal resto degli indagati (Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Badr Amouiyah e il ‘nonno’ Andrea Balugani). L’intenzione di riferire agli inquirenti che hanno coordinato le indagini, secondo la Gazzetta di Modena, è anche la linea degli altri indagati.

Cavallari e Akari a più riprese dicono che “è stato lui” e in una telefonata lasciano intendere che anche le forze dell’ordine sono a conoscenza di questa verità. “Loro lo sanno che è stato lui a spruzzare, andrà all’inferno”.

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