Il gip del tribunale di Campobasso, Silvia Lubrano, ha convalidato il fermo di Salvatore Ocone, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie e il figlio di 15 anni nel Beneventano, e di aver ridotto in fin di vita la figlia 16enne. L’udienza nel carcere del capoluogo molisano è durata qualche minuto. Ocone, assistito dall’avvocato d’ufficio Giovanni Santoro, si è avvalso infatti della facoltà di non rispondere. La Procura ha chiesto la misura cautelare in carcere e il gip si è riservato una decisione, anche se appare scontato che il giudice accolga la richiesta.
Tragedia di Paupisi, parla Mario Ocone: “Se ci fossi stato io”
Mario Ocone è stato intervistato da diverse tv nazionali dopo la morte della mamma Elisa Polcino e del fratello Cosimo. Il 23enne non sa se andrà a trovare suo padre Salvatore in carcere e quando gli viene chiesto se riuscirà mai a perdonarlo dice: “No. Probabilmente no”. Continua vive il senso di colpa, quello di un ragazzo che si trovava lontano da casa quando è avvenuto il tutto: “Sono sicuro che se ci fossi stato io tutto questo non sarebbe successo”, ha dichiarato alle telecamere.
Mario nega che la situazione familiare avesse in qualche modo fatto presagire un evento di questo tipo. Il rifiuto del 23enne è netto: “Che mio padre soffrisse di depressione ormai lo sanno tutti, ma nessuno era mai arrivato a pensare che potesse accadere una cosa del genere. Lui prendeva i farmaci, era seguito“.
