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venerdì, Aprile 19, 2024
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Terrore nel carcere in Campania, detenuto condannato per omicidio tenta di suicidarsi in cella

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Ha tentato di uccidersi in una cella del carcere di Bellizzi Irpino. Lo hanno salvato gli agenti della polizia penitenziaria. Una tragedia sfiorata che “conferma la situazione critica all’interno del penitenziario”, denuncia Emilio Fattorello, delegato per la Campania del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il detenuto, di 40 anni, avellinese condannato per un omicidio (tornerà in libertà nel 2033) consumato nel capoluogo irpino, ha tentato di farla finita utilizzando un lenzuolo. Voleva impiccarsi, ma il suo piano è stato sventato dal tempestivo intervento degli agenti in servizio. Il detenuto è stato trovato privo di sensi, è stato poi rianimato dai sanitari di turno del carcere. L’uomo era già stato sottoposto a vari ricoveri e veniva seguito dagli specialisti psichiatrici. “L’ennesimo evento critico accaduto nel carcere di Avellino – denuncia Fattorello – è sintomatico di quali e quanti disagi caratterizzano la quotidianità penitenziaria”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, evidenzia che “per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere – come ad Avellino – con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici. E’ solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie. La situazione delle carceri si è notevolmente aggravata. Basterebbe avere l’onesta di esaminare i dati sugli eventi critici accaduti in carcere negli ultimi anni e negli ultimi mesi”, denuncia. “E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

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