Assolto nonostante le accuse dei collaboratori di giustizia e un iter processuale tortuoso. Questa la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli per Francesco Biancolella, accusato di aver preso parte agli omicidi di Francesco e Ciro Russo e Vincenzo Moscatelli, uccisi a Mugnano il 15 marzo 2009. Decisiva la linea difensiva seguita dagli avvocati Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo (dello studio legale Senese) che hanno letteralmente fatto a pezzi la tesi accusatoria smentendo le numerose accuse mossegli contro dai collaboratori di giustizia susseguitesi negli anni. Biancolella in particolare era stato tirato in ballo da Antonio Lo Russo, Biagio Esposito, Antonio Caiazza e Carmine Cerrato Tekendò.
Sulla base delle loro rivelazioni Biancolella fu condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo. Successivamente alla sentenza di primo grado, la difesa ha però effettuato, con successo, indagini difensive (consistite nella ricerca dei tre cadaveri, che fino ad allora erano imputati come vittime di ‘lupara bianca’), al fine di far emergere l’inattendibilità dei collaboratori.
Ebbene, nonostante all’esito dell’attività di indagine difensiva i corpi furono rinvenuti in un luogo totalmente diverso da quello indicato dai collaboratori, la 4 sezione della Corte d’Assise d’Appello confermò l’ergastolo stabilito in primo grado.
Una prima svolta c’è però stata con la sentenza della prima sezione della Corte di Cassazione che in data 21 aprile 2023, accogliendo il ricorso presentato dai difensori, ha annullato il “doppio ergastolo” inflitto al ras rinviando il processo ad un’altra sezione della corte d’Assise d’appello di Napoli per un nuovo giudizio. Questa mattina la nuova decisione con Biancolella che è stato assolto per non aver commesso il fatto.Vi è da dire che in precedenza Biancolella aveva già ottenuto la scarcerazione su impulso degli stessi avvocati.
I due legali in quell’occasione avevano evidenziato la decorrenza dei termini di fase perchè già era intervenuto l’annullamento della Cassazione per profili attinenti la responsabilità penale. Una decisione arrivata nonostante il parere contrario della Procura Generale che, anzi, aveva ribadito la pericolosità di Biancolella, ritenuto esponente di peso degli Amato-Pagano fazione di Melito. Biancolella è l’unico che si è sempre professato innocente in relazione al triplice omicidio dei ‘Doberman’, quello di Francesco Russo detto appunto ‘Doberman’, di suo figlio Ciro e del loro autista Vincenzo Moscatelli.