Giuseppe Veropalumbo fu ucciso da un proiettile vagante la notte di San Silvestro, invece, ora la moglie e la figlia rischiano lo sfratto dall’immobile confiscato e consegnato loro nel 2016 dal Comune di Torre Annunziata. A raccontare la storia è Carmela Sermino, vedova di Giuseppe, colpito da una pallottola a ridosso della mezzanotte del 31 dicembre 2007.
“Nel 2016 – spiega – mi fu affidato questo appartamento in via temporanea”. Si tratta di un immobile in via Vittorio Veneto appartenuto in precedenza ad esponenti del clan Agretti. Trascorsi 8 anni, ora l’ente ha inviato un avviso di sfratto, chiedendo di liberare l’appartamento. A favore della donna sono scese in campo tra le altre la Fondazione Polis e Libera. Avviata anche una petizione popolare.
La storia di Giuseppe Veropalumbo
Giuseppe Veropalumbo era un giovane carrozziere di trent’anni sposato e padre di una bambina. Durante i festeggiamenti per il Capodanno 2008, Giuseppe è con la sua famiglia nell’abitazione di via Vittorio Emanuele. Non è ancora arrivata la mezzanotte, sono le 23:15 e in quel preciso momento viene esploso da ignoti il proiettile che lo ucciderà. La ferita è mortale, si tratta infatti di un colpo al cuore. Giuseppe viene ricoverato all’ospedale di Boscotrecase, ma morirà poco dopo.

