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Viaggio in crociera si trasforma in incubo, donna muore dopo l’abbandono sull’isola

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Si chiamava Suzanne Rees, aveva 80 anni e viveva nel Nuovo Galles del Sud, in Australia. Una donna che, a discapito della sua età, era piena di energie, e i suoi hobby principali la vedevano impegnata nel giardinaggio e nelle escursioni nella natura. Ma la sua vita è stata presto stroncata: domenica scorsa è stato rinvenuto il suo corpo privo di vita da parte di alcuni soccorritori su Lizard Island – una piccola isola remota situata a 250 km di distanza da Cairns, nella Grande Barriera Corallina. Sembra, infatti, che la donna sia stata abbandonata lì dalla Coral Adventure, la nave da crociera sulla quale la donna viaggiava.

Un viaggio in crociera si è trasformato in un incubo

Stando a quanto riportato dalla BBC, si trattava della prima tappa del suo viaggio in crociera – che sarebbe durato circa un paio di mesi, alla scoperta delle meraviglie della costa australiana. Dopo aver pagato decine di migliaia di dollari per prendere parte al viaggio, i partecipanti erano stati accompagnati sull’isola per una gita giornaliera. Lì, si sono trovati a scegliere tra ben due opzioni: fare snorkeling o un’escursione nell’entroterra, per raggiungere Cook’s Look, la vetta dell’isola.

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Rees aveva espresso la sua preferenza per la seconda opzione, a dispetto del sole cocente e del trekking piuttosto impegnativo. Ma – stando a quanto riferito dalla figlia Katherinela donnasi è sentita male durante la salita“, probabilmente a causa del caldo intenso. “Le è stato detto di tornare indietro, ma senza accompagnamento. Poi la nave è ripartita, apparentemente senza effettuare un controllo dei passeggeri. A un certo punto, o poco dopo, mamma è morta, da sola“, ha raccontato davanti ai microfoni della redazione di The Australian.

Quando è stato lanciato l’allarme, era troppo tardi

In effetti, la scomparsa della donna sarebbe stata segnalata soltanto alle 21:00 di sabato – ossia molte ore dopo la partenza della nave da crociera, secondo quanto dichiarato dall’Autorità australiana per la sicurezza marittima. Così, il campanello d’allarme sarebbe stato immediatamente lanciato dal capitano della nave, il quale avrebbe reso noto alle autorità dell’assenza di una passeggera a bordo della Coral Adventure.

Di conseguenza, poche ore dopo, una squadra di ricerca si sarebbe diretta sull’isola per condurre tutti gli accertamenti del caso. Tuttavia, nelle prime ore di domenica, si sarebbe verificata un’improvvisa interruzione delle operazioni. Solo grazie alla ripresa delle operazioni in elicottero, durante la mattinata di domenica, i soccorritori sono riusciti a ritrovare il corpo della vittima.

La figlia Katherine Rees: “Sono scioccata e addolorata. Evidente la grave mancanza di attenzione e di buon senso

Sono scioccata e addolorata che la nave sia partita senza mia madre. Da quanto ci è stato detto, sembra che ci sia stata una grave mancanza di attenzione e di buon senso“. Con queste parole la figlia Katherine Rees non ha mancato di denunciare l’accaduto ai media britannici, esprimendo tutta la propria indignazione e il proprio dolore. Così – riponendo le proprie speranze in un’inchiesta ufficiale – la donna ha richiesto che si accerti tempestivamente “cosa la compagnia avrebbe dovuto fare per salvare la vita di mia madre“. A tal proposito, le autorità australiane hanno già rassicurato la ragazza informandole dell’avvio di un’indagine per fare luce sulla questione, al fine di comprendere come sia stato possibile che la Coral Adventurer abbia deciso di riprendere il mare senza accorgersi della mancata presenza di una passeggera a bordo.

Le scuse dell’ad della Coral Adventure Mark Fifield

In ogni caso, l’azienda non ha per nulla taciuto di fronte all’accaduto. L’amministratore delegato della Coral Adventure Mark Fifield ha manifestato tutto il proprio dispiacere per la morte di Suzanne Rees. Inoltre, ha aggiunto che avrebbe intrapreso una collaborazione con la polizia del Queensland e delle altre autorità competenti. Tuttavia, “non possiamo commentare ulteriormente mentre l’indagine è in corso“, avrebbe asserito Fifield, dichiarando la sua piena disponibilità a cooperare.

Un caso “eccezionalmente raro”, eppure fatale

Infine, gli esperti del settore crocieristico hanno descritto l’episodio come un caso “eccezionalmente raro“. Le navi da crociera moderne, spiega Harriet Mallinson, redattrice del portale di viaggi Sailawaze, dispongono di “rigidi sistemi di registrazione” al fine di controllare chiunque salga o scenda dalla nave. “Sgattaiolare a terra o tornare a bordo senza essere notati non è possibile. Le compagnie adottano procedure estremamente severe e tecnologie sofisticate per evitare simili incidenti“, ha dichiarato.

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