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“Viene fuori uno scandalo…” Raoul Bova ricattato con gli audio del presunto tradimento

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È scoppiato un caso delicato attorno a Raoul Bova. L’attore, volto amatissimo della fiction italiana, si trova coinvolto in una vicenda di presunto ricatto legata ad alcuni audio privati condivisi tra lui e una giovane modella. Al centro dell’affaire, spunta il nome di Federico Monzino — noto personaggio dell’alta società milanese, appassionato di cavalli, auto di lusso e party esclusivi — che però, al momento, non risulta indagato.

Il messaggio che ha dato il via al caso

Tutto prende il via l’11 luglio, quando Bova riceve un messaggio da un numero spagnolo, registrato a nome di un presunto prestanome. Il tono è chiaramente intimidatorio: “Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Altro che Don Matteo…” Il testo lascia pochi dubbi sul contenuto: si fa riferimento a una relazione privata tra l’attore e Martina Ceretti, modella 23enne e influencer con oltre 100mila follower. Sarebbe stata lei a condividere con Monzino contenuti e messaggi privati, oggi finiti nel mirino degli inquirenti.

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Il ricattatore, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, chiede a Bova di “venirgli incontro”, assicurando in cambio che il materiale compromettente non verrà pubblicato su “Falsissimo”, il controverso format di Fabrizio Corona, anche lui non indagato nella vicenda. Corona viene definito nel messaggio come “in contatto” con Monzino.

L’indagine e la reazione di Bova

Bova non risponde ai messaggi, ma si rivolge immediatamente all’avvocato David Lecci e alla polizia postale. La Procura di Milano, con il pubblico ministero Eliana Dolce alla guida, apre un’indagine per tentata estorsione. Gli inquirenti sospettano che Monzino abbia cercato di ottenere un “ingiusto profitto”, tentativo fallito solo grazie alla decisione dell’attore di non cedere al ricatto.

Le origini degli audio e il ruolo di Ceretti

Ma da dove provengono gli audio privati? Secondo Fabrizio Corona, che ha diffuso parte del capo d’imputazione, i file sarebbero stati consegnati direttamente da Federico Monzino e dalla stessa Martina Ceretti.
“Far diventare famosa Martina”, sarebbe stato l’obiettivo iniziale, ha dichiarato l’ex fotografo dei vip. La richiesta di denaro, ha aggiunto, sarebbe arrivata in seguito, “a loro insaputa”.

Gli inquirenti, tuttavia, non escludono altre piste. I file audio sono stati davvero ceduti volontariamente dalla modella oppure ottenuti in modo illecito? Per rispondere a questa domanda, sono stati sequestrati i telefoni di Ceretti, Monzino e dello stesso Corona. I tabulati telefonici potrebbero rivelare una rete più ampia, con altri nomi coinvolti e ruoli ancora da chiarire.

Intanto Martina Ceretti è scomparsa dai radar: il suo profilo Instagram risulta inattivo da giorni. Una semplice coincidenza o una mossa calcolata in vista dell’inchiesta? Quel che è certo è che la bufera che ha travolto Raoul Bova è solo all’inizio.

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