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venerdì, Aprile 19, 2024
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«Vittorio ucciso come ‘risposta’ ad un agguato fallito», il retroscena sull’omicidio Vastarello

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E’ un fiume in piena Rosario De Stefano, il collaboratore di giustizia che sta svelando fatti e misfatti della criminalità partenopea sull’asse Miano-rione Sanità .«Ho appreso da..omissis, figlio di…omissis… che lavora all’ospedale San Gennaro dei Poveri
come infermiere, cognato di …omissis…, che, uno o due giorni prima dell’omicidio di Vittorio
Vastarella, Lello Topo e Mike Korkoi, volevano attentare alla vita di Salvatore Savarese che però riuscì ad evitare l’agguato grazie alla presenza di appartenenti alle forze dell’ordine». E’ una vera e propria bomba quella rivelata da Rosario De Stefano ai magistrati in ordine agli assetti alla Sanità degli ultimi anni. Rivelazioni che hanno spinto più di un investigatore ad ipotizzare che l’omicidio di Vittorio Vastarella possa essere una risposta dei Sequino-Savarese a quel tentativo. Lo stesso Raffaele Vastarella ‘l’immortale’ parlando in carcere con il figlio Rosario si dice convinto che «i killer appartengono ai Sequino»

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