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Intitolato lo stadio al giovane ucciso per errore dal clan

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«Caro Alberto, la tua storia non sarà solo un episodio di cronaca nera: continuerai a vivere nel nostro ricordo». Questo è solo uno dei tanti messaggi letti dagli studenti della sua vecchia scuola, la media Cirino, nel corso della seduta di Consiglio comunale straordinario che ieri ha votato all’unanimità l’intitolazione dell’impianto sportivo di via Di Vittorio ad Alberto Vallefuoco, 24 anni, massacrato per errore nel ’98, insieme con altri due operai. «Abbiamo il dovere della memoria – dice don Luigi Ciotti, dell’associazione Libera contro le mafie – e il miglior modo di trasmetterla ai nostri giovani è ribadire l’impegno quotidiano di tutti contro ogni forma di illegalità. Ha grande valore educativo quando diventa carne e sofferenza e fa riflettere i giovani, troppo presi dal mondo virtuale». L’inno nazionale apre la cerimonia, poi il dibattito con le autorità, don Tonino Palmese e la famiglia di Alberto. «È bello sapere che non si dimentica», dice la mamma Rosaria, stretta alle figlie Raffaella, Angela e Dora. E alla domanda di uno studente su com’è cambiata la loro vita, risponde il padre Bruno. «È cambiato il senso – dice – Abbiamo anche pensato che la vita non valesse più nulla, ora la stiamo ricostruendo ricordando, insieme con i familiari delle altre vittime». Cosa si fa per combattere la criminalità?, chiedono ancora i ragazzi. «Lo sport è l’antidoto giusto per la violenza – dice il sindaco Daniele Palumbo – Non possiamo restituire Alberto alla sua famiglia, ma possiamo renderne viva la memoria perché la sua tragedia sia di sprono per combattere tutti insieme la camorra». La preside Lucia Marfella distribuisce un’agenda edita dalla scuola: «Per ribadire – dice – il nostro impegno di tutti i giorni». L’impegno di intitolare una piazza o un monumento era stato già preso nel ’99, quando si accertò che Alberto era stato ucciso per errore. Resta il rammarico dei sospetti dei primi giorni. «Abbiamo abitato sullo stesso pianerottolo per anni – dice il consigliere Enrico Tommasello – Nessuno di quelli che lo conosceva bene ha mai pensato che fosse coinvolto in qualcosa di ambiguo».


TONIA LIMATOLA – il mattino 21/12/2007

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