Qui sono felici e non lo sanno. E’ questo il titolo della raccolta poetica di Gianluca Caiazzo, da poco nelle librerie. “Briciole” di vita in edizione “Bignami”, per non dimenticare. Per afferrare le emozioni, viverle, tenerle strette prima di perderle «nell’ oblio dei giorni comuni, nell’indifferenza delle tangenziali o tra le dita ingiallite di chi crede di aver già visto tutto, e non si stupisce più». «Ho scritto perché non potevo fare altrimenti – così racconta – perché poi quando scrivo, magari, sono felice e non lo so». Ed è con questo spirito che Gianluca Caiazzo ci permette di spiare la sua vita, di sbirciare tra le “pieghe delle sue parole” per assistere, spettatori, ai tormenti e alle gioie di un’esistenza che non scorre su binari comuni. Ma che viaggia tra le vite altrui, ballando con la speranza, lottando la morte. La vita, insomma, di un giovanissimo – appena trentenne – cardiologo interventista che si consacra al suo lavoro, tra Napoli, Milano e Catanzaro. E’ un viaggio, questo, in tutti i sensi. Concepito, in parte, su un treno diretto verso i più nascosti ed aspri paesaggi del sud Italia, tra i più reconditi, difficili, meandri della nostra anima. Un percorso itinerante alla ricerca della felicità, per scoprire – chissà – che magari siamo tutti felici, in fondo. Solo che non lo sappiamo.
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