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venerdì, Aprile 19, 2024
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Picchiato a sangue, derubato e minacciato dagli Scissionisti per cambiare versione davanti al giudice

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Sono stati interrogati stamattina 3 dei 17 arrestati ieri nell’ambito del blitz contro sette clan nella casa circondariale di Secondigliano dove sono stati rinchiusi. Davanti al GIP del Tribunale di Napoli Dott. Pietro Carola si sono presentati Esposito Crescenzo, Passarelli Antonio e Russo Francesco, con i propri Avvocati Giuseppina Di Domenico, Luigi Poziello e Marco Bruttapasta, i quali hanno deciso di rispondere alle domande del giudice al fine di chiarire la propria posizione processuale. Domani continueranno gli interrogatori degli indagati in carcere, mentre la settimana prossima si procederà con coloro relegati agli arresti domiciliari.

C’è anche un direttore di banca bolognese fra le persone arrestate dalla Guardia di Finanza in una vasta operazione contro un gruppo criminale legato a diversi clan camorristici. Contemporaneamente le Fiamme Gialle hanno eseguito il sequestro preventivo di un ingente patrimonio, del valore complessivo di 700 milioni di euro. L’operazione è condotta dal nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna, con l’ausilio dello Scico di Roma e del Comando Provinciale di Napoli. La base delle attività illecite, principalmente investimenti immobiliari e truffe alle assicurazioni, era in Campania, ma l’organizzazione avrebbe operato anche in Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Umbria, Sardegna e Lombardia

Il gruppo camorristico si è rivelato attivo anche sotto il profilo militare: diversi episodi attestano la diretta partecipazione degli indagati MORLANDO Antimo detto A MUCIA, BARBIERI Salvatore detto TOTORE 0 NIRO, PASSARELLI Antonio, ESPOSITO Crescenzo, RUSSO Francesco, PASSARELLI Pasquale, MARINO Cosimo ad attività estorsive o di matrice violenta o in altre attività poste in essere per ottenere l’impunità per i delitti nel frattempo realizzati.
In alcuni episodi risultano coinvolti i vertici delle organizzazioni camorristiche: è il caso di MARINO COSIMO detto COCO’ – del clan degli SCISSIONISTI – che, dopo aver malmenato DE CRISTOFARO Alberto fino a cagionargli lesioni personali tali da renderlo allettato ed essersi impossessato della sua autovettura, lo aveva costretto a modificare la propria versione dei fatti dinanzi all’Autorità Giudiziaria in modo da scagionarlo. La rettifica della denunzia veniva provocata dall’intervento di PASSARELLI Antonio, di RICCIO MARIO, detto MARIANO, capo del clan degli SCISSIONISTI che all’epoca era uno dei latitanti più ricercati d’Italia, che si attivavano per conto dello stesso MARINO Cosimo.
È il caso di RUSSO FRANCESCO detto ‘0 LENTONE che era stato autista del capoclan MALLARDO Feliciano quando questi era in stato di libertà, e che, oltre a effettuare diverse intestazioni fittizie, aveva favorito la latitanza di affiliati del clan MALLARDO – come MORACA MAURO genero di MALLARDO FELICIANO – e partecipava ai summit con altri esponenti del clan MALLARDO per la risoluzione di problematiche camorristiche.

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